Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
1954
La continua espansione territoriale di Trieste, volta ormai ad uno sviluppo demografico ed urbanistico senza precedenti nella sua storia, rese ben presto necessario ampliare l'ottocentesco Palazzo del Comune, gioiello del Bruni, sì da poter venire incontro alle nuove esigenze burocratiche imposte dalla modernità dei tempi. Nel 1934, si dava il via ai lavori di sventramento di tutta la zona prospiciente via di Riborgo, lavori che di lì a poco riporteranno alla luce il tesoro del Teatro Romano cancellando per sempre il ricordo della città primitiva. In poco tempo la zona retrostante l'antica Piazza Piccola cambierà completamente fisionomia. Nel 1937 il Comune conferiva all'arch. Vittorio Privileggi l'incarico di progettare l'ampliamento dell'edificio municipale originario sviluppandolo in grandezza con due nuovi ali dietro la disadorna facciata: nell'ala sinistra, grazie alla demolizione del palazzo ex Polacco, avrebbe trovato posto l'ufficio di igiene, nell'ala destra, l'anagrafe, lo stato civile, la ragioneria civica. Di fatto venne approvato unicamente la costruzione dell'ala destra prospiciente via Malcanton, ma lo scoppio della seconda guerra mondiale fece sì che l'inizio dei lavori andasse molto a rilento. Nel 1951, con delibera consigliare n. 206 datata 29 maggio, la zona posteriore il Palazzo Municipale assunse la nuova denominazione di largo dei Granatieri. La costruzione effettiva del Palazzo dell'Anagrafe risale invece al 1958 su progetto degli architetti R. Boico e A. Cervi. L'edificio molto semplice e lineare in pietra bianca voleva creare una sorta di continuità ideale con Palazzo Costanzi cui si legava ormai indissolubilmente con un passaggio permanente la cui erezione fece piuttosto discutere.
L'edificio ospita numerosi uffici comunali e sorge su un lotto delimitato da via del Teatro Romano, via Malcanton, Largo Granatieri e Passo Costanzi. Il manufatto si colloca parallelamente a via del Teatro Romano e si apre, sul lato opposto, verso lo spazio pubblico antistante. L'edificio è costituito da una pianta rettangolare e si eleva per sei piani fuori terra. Si presenta come un volume chiuso, compatto, omogeneo e razionale. Tra l'immobile in oggetto e l'adiacente Palazzo Costanzi è stato realizzato un corpo di collegamento al fine di consentire una fruizione continua degli spazi e un passaggio al coperto. L'accesso all'edificio avviene all'interno di questo spazio chiuso ed è posto ad una quota superiore rispetto alla strada ed al piazzale al fine di superare il dislivello sono state posizionate una scalinata sul lato interno, una serie di gradini ed una rampa su quello verso la strada. Il volume di collegamento è chiuso da superfici in metallo e vetro e la copertura è piana, leggermente in aggetto. La struttura portante verticale dell'edificio è in cemento armato e muratura in laterizio, quella orizzontale in laterocemento. Le facciate sono caratterizzate dalla medesima logica compositiva degli elementi architettonici.
L'edificio presenta tutti i fronti rivestiti da lastre marmoree, con uno zoccolo rifinito in maniera uniforme con lo stesso materiale. La composizione dei prospetti è scandita orizzontalmente da fasce di rivestimento con i profili incisi, che si articolano lungo tutti i lati del manufatto tra le finestrature di piano. Quest'ultime, sviluppate in verticale e alternate a porzioni di muratura, conferiscono ritmo alle facciate. Al pianoterra lo zoccolo presenta una sequenza di forature rettangolari con serramenti metallici a ribalta e griglie per l'aerazione. Gli infissi del volume di collegamento sono in alluminio e le porte sono dotate di sopraluce vetrato. Le finestre dei piani superiori sono identiche e costituite da tre specchiature con apertura a ghigliottina.
Compilato in data: 2006