Warning: Undefined array key "other" in /var/www/html/wp-content/themes/trieste-wp/page-architettura.php on line 59

Chiesa di Via di Servola 40/1

Sforzi, Giuseppe - architetto

STAMPA pdf
Localizzazione
Trieste
Via di Servola, 40/1
Comune Censuario: Servola; numero anagrafico: 38
Uso attuale
Luogo di culto - chiesa
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1834

Il toponimo dell'antico villaggio di Servola, Silvula, di romana memoria, si riallaccia alla presenza, in quella zona, di vaste regioni boschive. Il paese viene attestato per la prima volta nel 1256, indicando, con tale appellativo, la collina incolta ricoperta da boscaglia che lì si ergeva. Da un documento, risalente al 1459, si evince che il paese sottostava già, giuridicamente, al Comune di Trieste. Il conte Agapito descriveva il villaggio con toni entusiastici, enfatizzando la presenza di una chiesetta dedicata a S. Lorenzo sul cui portale d'ingresso era ancora possibile leggere due date: 1665 e 1667, anni di un suo probabile restauro più che di una sua effettiva erezione. Già Luigi de Jenner, infatti, fissava la consacrazione della chiesa nel 1674 da parte del vescovo Gorizzutti. Ben presto di quell'ameno villaggio, tanto caro all'Agapito e della sua chiesetta, rimase ben poco: allorquando la piccola baia sottostante fu interrata per dare vita allo scalo legnami, al posto dell'antico luogo di culto, tanto caratteristico, ne venne edificato uno più grande, senza dubbio più decoroso, ma, soprattutto, più capiente. L'originaria chiesa di S. Lorenzo, esistente già nel 1338 essendo presente nell'elenco delle cappelle da assegnarsi annualmente ai canonici delle diocesi, fu quindi demolita nel 1842. I primi progetti della nuova chiesa, eretta a parrocchia nel 1851 e sorta con una spesa iniziale di 12.000 fiorini, risalgono al 1834, e riportano la firma dell'arch. Giuseppe Sforzi. L'edificio avrebbe potuto ospitare un numero piuttosto ingente di fedeli, 700 o addirittura 800, a testimonianza del grande sviluppo demografico subito dal villaggio in quel periodo. Solamente nel 1837, però, fu bandita un'asta pubblica. I lavori per la sua erezione vennero affidati a Giuseppe Valle, figlio di Valentino Valle. Due anni più tardi, verso la fine del 1839, il luogo di culto si apprestava ad essere ultimato, tanto da poter essere benedetto, nell'agosto dello stesso anno. La chiesa venne solennemente consacrata nel 1850 dal vescovo Bartolomeo Legat, così come ci attesta l'epigrafe che è possibile leggere sulla facciata, sopra il suo portale d'ingresso. Accanto alla chiesa un campanile, dalle fattezze venete a tre campane, riporta anch'esso una data: è il 1801, anno della sua costruzione, voluta e sovvenzionata dagli stessi abitanti del paese. Nel 1889 la chiesa subì dei gravi danni a causa di un incendio venendo praticamente distrutta. Nel 1891 venne ricostruita e riconsacrata. L'edificio, a pianta accentrata con un'unica navata ottagonale, è in stile neoclassico, tre altari e alcuni affreschi, con scene dell'Antico e Nuovo Testamento, arricchiscono l'interno. All'ingresso della chiesa un'iscrizione ricorda gli eventi storici della sua costituzione: la consacrazione con il denaro del Comune di Trieste da parte del vescovo Legat il 4 agosto 1850, la ricostruzione, dopo l'incendio del 1889 cui seguì la riconsacrazione per mano del vescovo Giovanni Nepomuceno Glavina il 10 agosto 1891: "TEMPLUM HOC AERE CIVICO EXTRUCTUM SUB INVOCATIONE S. LAURENTI MARTYRIS BARTHOLOMAEUS EPISCOPUS TERG. ET JUSTINOP. SOLEMNI RITU CONSECRAVIT DIE IV AUGUSTI MDCCCL. FORTE DEUSTUM MUNICIPII TERG. LIBERALITATE REFECTUM IOANNIS NEP. EPISC. ITERUM CONSECRAVIT DIE X AUGUSTI MDCCCXCI".

La Chiesa dedicata a San Lorenzo è situata lungo via di Servola, ad una quota superiore rispetto all'asse viario. Si sviluppa perpendicolarmente alla strada ed è circondata da un ampio spazio aperto che si affaccia su uno spazio aperto antistante con alberi e panchine; a fianco vi è un campo di pallacanestro all'aperto e ancora più in basso sorge l'edificio adibito a parrocchia. L'area è separata dalla strada per mezzo di un muro di cinta in conci di pietra, all'interno del quale sono stati ricavati gli accessi e la scalinata che conduce alla chiesa. L'edificio di culto presenta una pianta rettangolare ad un'unica navata, con altari laterali ed abside semicircolare con copertura a volta. Il campanile quadrato con guglia è posto lateralmente, staccato dal corpo principale. La struttura portante verticale delle due strutture è in muratura. I prospetti della chiesa sono caratterizzati da una logica compositiva e da un apparato decorativo semplice e lineare.

TARGA (esterno): Lastra lapidea collocata sul fronte principale, a fianco dell'ingresso, recante iscritta la dedica "IN QUESTA CHIESA/ MONS. DOTT. JAKOB UKMAR 1878 - 1971/ SACERDOTE DI GRANDE STATURA MORALE/ DIFENSORE DELLA FEDE E DEI DIRITTI DELL'UOMO/ PER 52 ANNI CON DEVOZIONE E FERMEZZA/ ANNUNCIO' LA PAROLA DI DIO/ LA COMUNITA' PARROCCHIALE". Segue la traduzione in lingua slovena. RIQUADRO (esterno): Lastra lapidea con cornice posta sopra il portone principale d'ingresso, con iscrizione latina.

La chiesa presenta i fronti esterni rifiniti ad intonaco fugato con tinteggiatura di colore crema e uno zoccolo in pietra bianca. Tale strato di rivestimento lapideo viene ripreso, inoltre, in alcuni profili, nelle fasce marcapiano e nelle lesene squadrate che sottolineano lo sviluppo longitudinale dei prospetti. Il fronte principale presenta, dal basso verso l'alto, un portone in legno scuro con specchiature in rilievo e una porta scorrevole più interna in legno e vetro istoriato; un'apertura semicircolare tripartita, costituita da tessere in vetro e metallo, con cornice lapidea; un timpano con fascia di dentelli posta sotto la linea di gronda. Vi sono anche due targhe lapidee con iscrizioni incise. Lungo gli altri fronti si aprono analogamente portoni lignei e forature semicircolari. I prospetti non presentano ulteriori elementi decorativi. La copertura è a falde, con manto di rivestimento in coppi, ed è completata da un sistema di gronde e pluviali in lamiera per lo smaltimento delle acque meteoriche. Il campanile quadrato, costruito in conci di pietra irregolari, presenta sulla sommità della guglia una croce metallica. All'interno le superfici sono rifinite ad intonaco con una tinteggiatura di colore crema, mentre i profili delle volte a botte, le lesene e alcune fasce sono evidenziati con una tonalità chiara di grigio. Le superfici sono, inoltre, decorate con motivi geometrici e rappresentazioni di carattere sacro.

Compilato in data: 2007

stampa