Fabbricato di Via Manna 29/b

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Altra denominazione
Ex ricovero calesse e stalla della "Villa Rosa" di Via Ruggero Manna 29
Localizzazione
Trieste
Via Ruggero Manna, 29/b
Comune Censuario: Città Nuova; numero anagrafico: 1896
Uso attuale
non utilizzato
Condizione giuridica
proprietà Ente pubblico territoriale

1838

Inserito all'interno del complesso edilizio di Villa Rosa, l'immobile in esame è identificabile nell'originaria scuderia della signorile dimora. La struttura occupa un fondo con annesso parco nel colle di Scorcola, area urbanizzata a partire dalla concessione del porto franco alla città nel 1719; con l'incremento dei commerci in direzione della capitale dell'impero, si assiste all'apertura di nuove arterie stradali, quali Via Commerciale, e la realizzazione di nuovi edifici residenziali al fine di ospitare la neo arricchita borghesia cittadina. Accanto a case rurali e terreni coltivati, il rione di Scorcola si caratterizza per la presenza di ville con parchi e giardini, secondo una conformazione urbanistica rintracciabile anche nelle contrade di Chiarbola e Chiadino. In particolare in Via Ruggero Manna, già Via Rossini, le fonti coeve ricordano altre importanti dimore, tra cui quella dell'architetto Nicolò Sardotsch, adiacente al fondo in oggetto. Il corpo principale del complesso, ovvero la villa, risale agli inizi dell'Ottocento, come testimoniato dalla cartografia storica della zona del 1822; l'aspetto attuale deriva da una serie di interventi e modifiche collocabili nella seconda metà del XIX secolo. In generale l'architettura del complesso si identifica per la presenza di moduli riferibili ad un sobrio stile neoclassico, con rivestimento a fasce orizzontali a finto bugnato e modanature in pietra ad arricchire la superficie muraria. Il primo progetto per la costruzione di un edificio destinato a stalla o rimessa viene approvato dall'Ispettore civico edile Ferraris nel 1838. Nel 1892 il fabbricato, forse in cattivo stato di conservazione, è oggetto di un successivo disegno "per la ricostruzione d'una scuderia a volto, rimessa nonché stanza al primo piano"a firma del capo maestro muratore, Carlo de Battistig. Ma a causa di una delibera comunale che prevedeva l'allargamento della vicina "strada consortiva", oggi Via dei Lauri, il progetto, approvato con decreto N 31316, viene parzialmente modificato nei piani presentati nel 1896. La possibilità di demolire il fabbricato secondario rimane nei programmi dell'amministrazione comunale come conferma il suo acquisto "per scopo stradale" nel 1939, quando la modesta stalla con fienile viene ridotta a semplice magazzino, destinazione che mantiene tuttora.

L'edificio si colloca ai margini della città storica, nel punto in cui inizia il declivio del versante collinare di Scorcola. L'edificio si configura come un fabbricato di servizio alla Villa Rosa; si colloca in aderenza ad essa sul lato più lungo, definendo al contempo il passaggio pedonale della scala che sale da Campo Belvedere a Via Commerciale. Il manufatto presenta una pianta di forma rettangolare, uno sviluppo di due piani fuori terra e una copertura a falde in coppi curvi rossi. La struttura è composta da murature perimetrali in pietra arenaria e strutture orizzontali lignee.

La facciata principale presenta una muratura trattata ad intonaco liscio per tutta l'altezza dell'edificio. Al piano terra un portone in legno a doghe incrociate a doppia anta costituisce l'ingresso al fabbricato, con un sopraluce quadrangolare protetto da un'inferriata metallica. Al piano superiore un abbaino segna la mezzeria della facciata, con un foro finestra archi voltato, chiuso da un serramento metallico pieno a doppia anta. Il coronamento di facciata è costituito da una semplicissima cornice modanata, che costituisce prolungamento del primo marcapiano dell'adiacente Villa Rosa. Gronde e pluviali in lamiera zincata raccolgono le acque meteoriche che scendono dalla copertura. La facciata prospiciente la scala pubblica di salita alla via Commerciale, risulta completamente intonacata liscia; resta visibile un foro architettonico delimitato da erte in pietra bianca bocciardata, poi tamponato.

Compilato in data: 2007

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