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Guidicelli, Lorenzo

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Nascita
Trieste; 1813
Morte
Trieste; 1893
Dati anagrafici
1813-1893
Luogo e periodo di attività
Trieste, Gorizia, Toscana, Zara, 1830-1893

BIOGRAFIA

Nato a Trieste nel 1813, dopo aver lavorato come scenografo in Toscana, sua terra d'origine, tornò nella città natale dove divenne allievo e collaboratore dello scenografo Pietro Pupilli con il quale iniziò a lavorare nel Teatro Grande (poi Teatro Comunale e ora Teatro Giuseppe Verdi) di Trieste nella stagione di Carnevale-Quaresima 1853-1854. La collaborazione con Pupilli continuò fino al 1855, quando il maestro si trasferì a Gorizia, e così Guidicelli iniziò a lavorare con Giuseppe e Pietro Bertoja: si citano come esempio le scene per l'opera Don Sebastiano (1854) di Gaetano Donizetti, l'opera Il consiglio dei Dieci di Lucio Campiani (1858) e il ballo del coreografo Paolo Taglioni Bianchi e neri (1858). Dopo aver lavorato con i Bertoja, nel 1861 collaborò con Cesare Recanatini e poi non operò al Teatro Comunale fino al 1866, anno in cui entrò in pianta stabile nello staff teatrale come scenografo. Trai suoi lavori si ricordano le scene per La contessa di Amalfi di Errico Petrella (1866-1867), che furono noleggiate anche dall'impresario del Teatro Nuovo di Firenze Oreste Scarlatti, e le scene per Don Checco di Nicola De Giosa (1868-1869), di cui esistono alcuni bozzetti ora in collezione Aristide Buffulini (ex Collezione Basilio). Guidicelli lavorò pure per il Teatro Nobile di Zara, realizzando nel 1853 le scene per Crispino e la comare di Luigi e Federico Ricci, Don Pasquale di Gaetano Donizetti, Norma e La sonnambula di Vincenzo Bellini. Per il Teatro di Zara realizzò nel 1859 il sipario e vi lavorò nuovamente come scenografo nel 1861 e 1862 per varie opere quali Vittor Pisani di Achille Peri e Lucia di Lammermoor di Donizetti. Altri teatri per cui eseguì le scenografie furono il Politeama di Firenze (1870) e il Teatro di Pola (1871), sempre comunque continuando a lavorare per il Teatro Comunale di Trieste fino al 1877 quando, con grande sdegno dei critici e del pubblico, fu sostituito da Cesare Recanatini. Si ricordano qui le scene per La favorita di Gaetano Donizetti, messa in scena a Trieste nel 1872-1873, per la quale esistono due bozzetti ora in collezione Aristide Buffulini (ex Collezione Basilio). Negli anni Settanta venne chiamato per l'inaugurazione del Politema Rossetti (1878), per cui preparò in seguito le scene per varie opere, tra cui l'Aida di Giuseppe Verdi (1879). Negli anni Ottanta riprese a lavorare per il Teatro Comunale, prestando il suo servizio anche in altri teatri triestini quali il Politeama Rossetti, il Teatro Filodrammatico e il Teatro Fenice, lavorando fino alla fine. Morì a Trieste nel 1893.

Note alla bibliografia
Franco Per\u00f2, Attivit\u00e0 scenografica a Trieste dall'ultimo quarto del '700 alla fine del periodo postromantico, Tesi di laurea in storia dell'arte medioevale e moderna, Universit\u00e0 degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1974-1975, p. 80-88 (Trieste, Civico Museo Teatrale Carlo Schmidl, A. 550); Annalisa Sandri, L'Ottocento teatrale a Trieste Scenografi e costumisti, Trieste, Lint, 2008, p. 119-159.
Bibliografia

Sandri Annalisa, L'Ottocento teatrale a Trieste: scenografi e costumisti, Trieste, Lint, 2008, p. 119-159
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