BIOGRAFIA

Disegnatore, incisore in rame, litografo, usò talvolta lo pseudonimo "Luca de Zaba". Nato a Corfù il 4 giugno 1795 da un professore di musica veneziano di origine francese, fu attivo a Venezia, Trieste e soprattutto Padova, dove morì nel 1864. Studiò disegno a Venezia sotto la guida dell'architetto Pietro Selva dedicandosi con entusiasmo all'architettura, al disegno di prospettive e litografie e all'incisione in rame. Giornalista e fine scrittore, fu architetto e soprattutto incisore, allacciandosi formalmente al momento neoclassico veneziano di Selva, Diedo e Cicognara; come disegnatore subì l'influsso di quegli epigoni canalettiani, come Marino Urbani, che continuavano a tenere alta la produzione paesaggistica veneta. Nel 1834 fu incaricato di tenere un discorso in occasione della distribuzione dei premi all'Accademia di Belle Arti, ma, troppo audace nelle idee e nel temperamento, dovette tornare a Trieste dove fece l'insegnante privato. Iniziate le pubblicazioni della "Favilla", vi collaborò sin dai primi numeri intensificando i propri scritti di critica d'arte e di costumi quando la direzione passò agli amici Valussi e Dall'Ongaro, fino a diventare quasi l'unico compilatore nell'ultimo anno (quando scriveva sotto lo pseudonimo "Luca de Zaba"). Scrisse su altri giornali triestini come "Il Costituzionale" e la "Gazzetta di Trieste". Con lo pseudonimo "Luca de Zaba" diresse il periodico "La Settimana", corredato di litografie, di cui uscirono 3 numeri nel 1849. Nell'ambito delle arti grafiche ricordiamo tra le sue opere: "Una visita ad Arquà" (1831); "Memorie architettoniche sui principali edifici della città di Padova", edito dai F.lli Gamba (Padova); "Porto Franco città di Venezia" (1831); "Ricordi di Venezia" del 1834 (ristampato nel '36 col titolo "Panorama di Venezia"; illustrazioni per "Letture di famiglia", noto periodico edito dal Lloyd Austriaco. Morì a Padova nel 1864.