Uno dei fotografi italiani, insieme a Luigi Naretti, Francesco Nicotra e altri, che seguendo l'esempio di numerosi stranieri, costituiscono stabilimenti fotografici nel Nord Africa e in Asia (dalla Siria alla Palestina, all'Egitto, all'Etiopia), negli ultimi anni dell'Ottocento. Oltre alle possibilità commerciali connesse alla vendita delle vedute nei negozi di regali e souvenirs, i fotografi sono stati favoriti dai tentativi coloniali italiani, iniziati con l'acquisto della baia di Assab nel 1882.
Nei primi anni Fiorillo ha lo studio fotografico in Alessandria d'Egitto nella place de Méhémet Aly, dal 1893 il logo segnala che lo studio fotografico è gestito dalla vedova e dai figli in rue Chérif Pacha. Già noto per aver partecipato ed aver ottenuto premi e medaglie alle Esposizioni di Parigi 1878, Napoli 1871, Boston e Ottawa 1885, lega la sua attività alle vedute della "costa est ed ovest Africa" nonché di paesaggi orientali e ritratti. La sua documentazione di vedute e tipi giunge fino alla Palestina, l'Etiopia, l'Algeria, dove si spinge nel deserto. Altra importante attività è quella legata alla documentazione delle campagne di guerra, in particolare quelle dell'esercito italiano. Nel 1882, durante i bombardamenti di Alessandria, è fra i pochi fotografi a rimanere in città e a riprodurre le distruzioni e le macerie. Durante l'occupazione di Massaua e poi l'occupazione verso l'altipiano etiopico fino a Saati, conclusasi con la disfatta di Dogali il 26 gennaio 1887, è al seguito del capitano di artiglieria conte Carlo Michelini, cui dedica il suo lavoro di documentazione dei punti strategici della campagna italiana.
"Pochi sono i fotografi, scriveva Fiorillo in una supplica al Presidente del Consiglio italiano, Francesco Crispi, nel 1888, che potrebbero vincere, per un simile lavoro, il clima, contrario alle operazioni fotografiche, e il deserto, che egli seppe, durante un'esperienza di venti anni di assiduo lavoro, separare, ottenendo sempre ottimi risultati".
E' autore con altri due fotografi (Edoardo Martinori e Francesco Nicotra) delle 142 fotografie relative all'Eritrea, che documentano strutture militari e civili della Colonia, avvenimenti e personaggi locali conservate nel fondo Antonio Gandolfi documenti ed immagini della Colonia Eritrea (1885-1898). Pare anche che ad un certo punto si sia associato ad un altro fotografo, di nome Marquis e che abbia prodotto poche fotografie dell'Algeria.
Alla fine delll'Ottocento ed inizio del Novecento la Maison Fiorillo stampa rare vedute della Mecca tratte dai negativi scatatti da Mohammed Sadek Bey, conservate oggi presso The Royal Geographical Society di Londra, lo stesso atelier vende ritratti di ebrei scattati nelle vie di Gerusalemme. Esiste pure una lista di documenti prodotti da uno studio di Assuan intestato a F. Fiorillo nel 1915.
Note alla bibliografia
Pubblicazioni: Album photographie de Terre-Saint\u00e8. J\u00e9rusalem, 1870 Album souvenir d'Alexandrie ruines, 1882 Bonfils, P.F. Nazareth et ses environs', St Petersburg, 1894 [Contiene fogtografie di L. Fiorillo] Album vol. 26. Lower Egypt. Piramids, 21 marzo 1892-8 marzo 1893 (54 foto di G. L\u00e9k\u00e9gian & Cie., J. Pascal S\u00e9bah, Constantine Zangaki e di L. Fiorillo: 306 Caire , le Sphinx, 1906-1909, 228 Caire, le Plateaux des Piramides, 1906-1909, Piramide, 1906-1909 attribuita pure a L. Fiorillo, 429 Mandiant arabe). Album presente nella Boston Public Library.
Bibliografia
Fotografia italiana dell'Ottocento : Firenze, Palazzo Pitti, ottobre-dicembre 1979, Venezia, Ala Napoleonica, gennaio-marzo 1980
Milano, Electa, c1979, p. 156 Consulta OPAC
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