Vittorio Frandoli si diploma all'Istituto tecnico industriale di Trieste e prosegue gli studi prima all'università di Graz, successivamente al Politecnico di Vienna, dove si diploma nel 1927.
Inizia il suo apprendistato nel cantiere della villa Baguer a Gorizia (1928-30), degli architetti Ilz e Pfann, e nell'allestimento del transatlantico Conte di Savoia (1931) per gli esecutivi del progetto di Gustavo Pulitzer Finali.
Dopo qualche anno di lavoro a Firenze presso un'impresa di costruzioni è attivo a Trieste nel settore edilizio e navale. Il primo lavoro rilevante è la costruzione dell'Ospedale infantile di Trieste (1935-48), un lungo cantiere dove affina le esperienze tecniche e progettuali nell'ambito dell'edilizia ospedaliera e che gli permette di svolgere successivi incarichi nel secondo dopoguerra per il Sanatorio triestino in via Rossetti (1947), per l'ampliamento dell'Ospedale Maggiore (1948), in collaborazione con Umberto Nordio, per il Centro servizi INAM (1950) con Aldo Cervi e Romano Boico. Tra gli interventi residenziali degli anni Trenta va menzionata la casa torre a Fiume (1938-42), in collaborazione con Umberto Nordio, mentre va ricordata, nel secondo dopoguerra, la collaborazione con Nordio, Cervi e Boico negli allestimenti delle principali motonavi degli anni Cinquanta.
La data del decesso è desunta dall'articolo intitolato L'ultimo omaggio a Vittorio Frandoli, comparso ne "Il Piccolo" del 05.12.1978.
Bibliografia
Boico, Cervi, Frandoli, Nordio. Interni navali tra arte e design 1949-1967, a cura di Francesca Nodari, [Monfalcone, Comune di Monfalcone, 2018]
Boico, Cervi, Frandoli, Nordio. Interni navali tra arte e design 1949-1967, a cura di Francesca Nodari, [Monfalcone, Comune di Monfalcone, 2018] Consulta OPAC
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