Nato a Roma nel 1941, Gianfranco Gorgoni trascorre l’adolescenza a Bomba, piccolo centro in provincia di Chieti, per poi trasferirsi nel 1958 a Milano, dove frequenta l’ambiente culturale dell’epoca. Durante gli anni Sessanta gira l’Europa, per poi entrare a far parte, nel 1976, della Contact Agency, iniziando così la sua carriera come fotoreporter internazionale. Ha lavorato per il Times, Life, Newsweek e New York Times, realizzandone le copertine sulle aree più a rischio del mondo: Iran, Iraq, Nicaragua, Libano, Pakistan, India, Afghanistan, Isole Faulkland, Giappone e Cina. Si innamora di Cuba, dove torna spesso nel corso della sua vita, e a cui nel 1985 dedica un libro, Cuba Mi Amor, con una prefazione scritta da Gabriel Garcia Marquez e un testo di Fidel Castro.
Gorgoni è celebre per aver fotografato buona parte dell’arte del secondo Novecento, da Giorgio de Chirico alla Transavanguardia, da Andy Warhol alla Land Art: di quest’ultima, in particolare, a partire dalla fine degli anni Settanta, ha immortalato opere e autori protagonisti, come Christo, Walter De Maria, Michael Heizer, Nancy Holt, Richard Serra, Robert Smithson, Ugo Rondinone. Lo scatto più celebre di Gorgoni è senza dubbio quello della Spiral Jetty di Robert Smithson, diventato simbolo dell’intero movimento della Land Art. Frequenta Lichtenstein, Rosenquist e Beuys; a Woodstock fotografa Jimi Hendrix, e il suo scatto fa il giro del mondo. Celebre anche la foto in cui immortala Keith Haring nell’atto di scavalcare una rete metallica, o quella in cui Jeff Koons che cinge la vita della sua moglie di allora, la pornostar Cicciolina. E poi i ritratti di Basquiat, Warhol, Bruce Nauman e Mario Merz.