Lo svedese Guillaume Berggren (1835-1920) lavorò a Costantinopoli a partire dal 1866. Il suo biglietto da visita lo definiva specialista in paesaggi e vedute di Costantinopoli e del Bosforo. Il suo vero nome era Per Vilhelm ed era nato a Stoccolma. Nel 1885 in occasione della visita a Costantinopoli del re Oscar II fu nominato Fotografo della Real Casa Svedese. L’indirizzo del suo studio era G.Berggren, 414, Grand rue de Pera. La sua fu un’azienda familiare, infatti la sua assistente era una nipote, Hilda. Pare che dopo la crisi degli studi fotografici seguita alla prima guerra mondiale, Berggren, ormai anziano, o i suoi eredi, abbiano venduto il suo archivio di lastre in vetro a qualcuno che le utilizzò per costruire una serra! Fortunatamente l’Ambasciata tedesca di Costantinopoli acquistò i negativi superstiti che sono tutt'ora conservati presso il Deutsche Arkäologische Institut di Istanbul. Ecco perché le stampe di questo ottimo fotografo sono piuttosto rare e poco conosciute. Una delle rare esposizioni a lui dedicate è stata “Photographic views of the Bosphorus and Constantinople” a presentation of Swedish Photographer G.Berggren and his activities in the 19 th century in Ottoman Turkey – Fotografiska Museet 1984. Infine un aneddoto racconta che Berggren si fece addirittura seppellire con la sua attrezzatura fotografica!
Berggren fu sicuramente uno dei migliori interpreti della fotografia di Costantinopoli, il suo lavoro è non solo rigoroso nella composizione delle immagini e nella capillare copertura della città, ma denota anche una conoscenza approfondita della vita quotidiana, dei mestieri, delle persone che affollavano le strade. Conosciamo alcune serie da lui prodotte, ad esempio quelle stampe di piccolo formato (10x15 cm.) di personaggi di tutte le condizioni sociali, conosciamo le straordinarie fotografie dei pompieri della città con le loro pompe barellabili, i facchini che muovevano pesi assurdi, i dervisci e i religiosi di tutte le confessioni che si praticavano nell'impero.
Non fotografò solo la capitale, si conoscono parzialmente serie riprese a Bursa, a Konia e un po' in giro per tutta l'Anatolia.