Nato a Barbana d'Istria il 6 febbraio 1921, morto a Trieste il 4 dicembre 2007. Dopo gli studi teologici e l'ordinazione sacerdotale, Radole si dedica allo studio del canto gregoriano e dell'organo con Carlo Tome. Diventa quindi uno degli allievi prediletti della scuola di composizione di Antonio Illersberg, con cui si diploma nel 1950. Infine si perfeziona con Franco Alfano, Vito Frazzi e all'Accademia Chigiana di Siena. Venne nominato direttore della "Cappella Civica di S. Giusto" di Trieste, con la quale si esibì in tutta Europa e per la quale compose numerose opere corali. Fu chiamato spesso come giurato a concorsi nazionali ed internazionali di esecuzione corale e nominato membro permanente della Commissione artistica del Concorso internazionale "Seghizzi" di Gorizia. Sempre nell'ambito della musica corale, mons. Radole ha rivolto la sua attenzione ai canti di tradizione orale dell'area veneto, friulana ed istriana, da cui ha tratto interessanti elaborazioni per coro.Ha dedicato importanti studi musicologici al canto patriarchino e ai canti popolari sacri. Su tale argomento ha inoltre curato alcune trasmissioni televisive per la RAI, e ha contribuito a numerose voci per enciclopedie e trattati di musicologia. Di notevole pregio anche la sua attivita di organografo: gli studi sugli organi antichi, le catalogazioni di organi storici, il manuale di studio organologico su liuto, chitarra e vihuela, edito nel 1979 e ristampato nel 1986, nonchè tradotto in varie lingue. A lui si devono inoltre numerose revisioni di partiture organistiche dei secoli XVIII e XIX, opera di Ignazio Sperger, Gaetano Valerj, Giovanni Battista Pescetti e Francesco Geminiani. Dal 1957 al 1986 fu docente presso il Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste.