Cesare Dell'Acqua (Pirano d'Istria 1821- Bruxelles 1905) frequentò l'Accademia di Venezia dal 1842 al 1847; influenzato dall'esempio di G.L. Gatteri mostrò subito una forte predilezione per il genere storico che trattò con grande maestria compositiva e resa analitica dei particolari.
Nel 1844, in occasione della visita dell'imperatore d'Austria Ferdinando I con la consorte Maria Anna di Savoia, il Comune di Trieste affidò a Dell'Acqua e ad Albert Rieger l'incarico di ricordare i momenti principali dei festeggiamenti in una serie di 15 fotografie, che furono pubblicate in un volume edito dal Lloyd Austriaco. Nel 1848 si trasferì a Bruxelles, rimanendo però sempre in contatto con Trieste, da dove ricevette commissioni prestigiose. Negli anni 1855 e 1856 il D. eseguì per il mecenate triestino P. Revoltella due grandi composizioni storiche: La proclamazione del porto franco di Trieste e La dedizione di Trieste alla Casa d'Austria (ora al Civico Museo Revoltella di Trieste). Sono, in particolare la prima, opere interessanti perché, pur nell'ossequio alle regole del genere storico, presentano una notevole libertà d'invenzione e naturalezza nei movimenti dei vari personaggi e gruppi, che "pare richiamarsi - anziché, come altre volte, ad archetipi veronesiani - alla visione più dimessa e cordiale di un Gian Domenico Tiepolo" (Firmiani, 1980).
L'arciduca Massimiliano d'Austria, amico del Bottacin e frequentatore di casa Revoltella, ebbe modo di ammirare le opere del D. e nel 1857, recatosi a Bruxelles per sposare la principessa Carlotta del Belgio, prese contatti con il pittore per affidargli l'esecuzione di una serie di quadri di soggetto storico, da lui stesso ideati, per la decorazione del castello di Miramare, a Grignano (presso Trieste), la cui costruzione era stata iniziata nell'anno 1856.
Insieme al genere storico, Dell'Acqua prediligeva anche la pittura decorativa ad olio. Dopo la serie di litografie realizzate in onore della visita imperiale a Trieste, continuò anche nell'attività di illustratore, particolarmente felice nei soggetti folcloristici e nelle fiabe per bambini. I soggetti e lo stile di queste opere, che si collocano negli ultimi due decenni del secolo, sono strettamente imparentati con la sua produzione pittorica degli ultimi anni, costituita per lo più da quadretti di genere sulla via della tradizione fiamminga delle scenette di vita domestica, dei personaggi e dei fatti minuti colti anche nel loro aspetto un po' grottesco.
Bibliografia
Firmiani Franco, Il pittore Cesare Dell'Acqua (1821-1905): fra Trieste e Bruxelles, Trieste, B&MM Fachin, 1992 Consulta OPAC
BiblioEstSBN
L. Gasparini, Cesare Dell'Acqua, in Archeologo Triestino, s III, XXI (1936), p. 169-219