Fotografo attivo a Parma dal 1860 in vicolo S. Tiburzio, poi in strada S. Michele 81. Realizza, parallelamente a Filippo Beghi, una serie di fotografie dell'Arco Trionfale eretto in onore del Vittorio Emanuele II (1860) che costituiscono il nucleo più antico della sua produzione giunta fino a noi. Attivo nel campo della ambrotipia (ritratti su vetro, parenti poveri del dagherrotipo) che abbandonerà nel 1864 ca., del ritratto e della fotografia di architettura, è ricordato anche come editore di fotografie particolarmente per la riproduzione in fotografia dei cartoni danteschi dello Scaramuzza che espose a Parma (1870), mentre il ciclo del Paradiso non vide la luce che nella seconda metà degli anni Settanta dell'Ottocento. Trasferitosi a Firenze nel 1866-1867, quale direttore della Fotografia Mazza, affida lo studio di Parma alle cure del fratello Pio successivamente titolare in proprio di un affermato studio negli ultimi anni del secolo. Esegue nel 1867 la campagna fotografica, per incarico ricevuto dal Comune di Parma, tesa a documentare all'Esposizione di Parigi dello stesso anno le numerose opere pubbliche della città.
Bibliografia
Becchetti Piero, Fotografi e fotografia in Italia, 1839-1880, Roma, Quasar, 1978, p. 89 Consulta OPAC
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