Figlio di Marco, Giuseppe nacque a Bardi nel parmense il 5 agosto 1844 in una famiglia nota per gli ideali liberali e l'avversione alla dominazione straniera.
A quindici anni abbandona il collegio per seguire l'irresistibile mito di Garibaldi. Partecipa tra i "Cacciatori delle Alpi" ad azioni di guerra nella campagna del 1859, alla liberazione dell'Italia meridionale del 1860-1861 e alla terza guerra di indipendenza del 1866 in Trentino nel 2º Reggimento Volontari Italiani comandato dal tenente colonnello Pietro Spinazzi del Corpo Volontari Italiani, meritandosi una medaglia al valore nella Battaglia di Ponte Caffaro del 25 giugno e nella battaglia di Bezzecca.
Nel 1867 segue Garibaldi nella campagna dell'Agro Romano combattendo a Mentana. Nel 1870 è alla presa di Roma tra le file dell'esercito regolare italiano.
Inizia l'attività di fotografo a Mantova, per poi trasferirsi a Verona nel 1882, con la moglie e i primi quattro degli otto figli. Apre lo studio fotografico in Stradone S. Tommaso dedicandosi alla ritrattistica: lo studio, vicino al fiume Adige, fu danneggiato il 17 settembre dello stesso anno dall'alluvione che egli ben documentò con 42 eccezionali fotografie. In seguito trasferisce lo studio presso le Arche Scaligere, con una succursale in via Ponte Umberto. Nei primi anni del Novecento iniziano a collaborare con il padre alcuni figli che poi proseguirono l'attività fino al 1958.
Premiato da Umberto I di Savoia per le foto dell'inondazione del Veronese del 1882, da Vittorio Emanuele III per le immagini scattate durante il terremoto di Calabria del 1908, e da Sua Altezza Reale Principe Amedeo.
Muore nel 1926, nella casa di S. Maria in Chiavica e ai suoi funerali, a cui partecipò anche il pittore Angelo Dall'Oca Bianca, fu ricordato tanto il patriota quanto il grande fotografo.
Note alla bibliografia
Wikipedia.
Bibliografia
Becchetti Piero, Fotografi e fotografia in Italia, 1839-1880, Roma, Quasar, 1978 Consulta OPAC
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