Frequentò l’istituto d’Arte di Lucca e in seguito lo studio di Antonio Ciseri a Firenze, dove approfondì lo studio del ritratto. Le qualità tecniche, unite a un sottile spirito d’osservazione, gli consentirono una larga affermazione come ritrattista, tanto che nel 1886 fu chiamato a Vienna per ritrarre l’imperatore Francesco Giuseppe e vi rimase poi tre anni, per far fronte ai tanti ordini ottenuti. Fu presente all’Esposizione Internazionale di Anversa del 1885 (Carlo I nello studio di Van Dyck), alla Biennale di Venezia del 1905 (Ritratto d'uomo, Redenzione, Compagnia di ventura) e alla Nazionale di Milano del 1906 (Sirena). Fra i suoi ritratti ricorrono numerosi quelli di amici, artisti e intellettuali come Diego Martelli, Il pittore Ernesto Bellandi (Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) e Antonio Puccinelli (1890, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna).