Franco Garelli nasce a Diano d’Alba (CN) nel 1909. Trasferitosi con la famiglia a Torino al termine della Prima Guerra Mondiale, vi frequenta dapprima il liceo classico Massimo d’Azeglio e successivamente la Facoltà di Medicina e Chirurgia. Si dedica contemporaneamente al disegno e alla realizzazione di terrecotte. Nel 1927 esordisce alla Promotrice di Torino.
Già al principio degli anni trenta entra in contatto con il secondo futurismo torinese e partecipa a diverse mostre regionali e sindacali, distinguendosi soprattutto come illustratore e caricaturista. Conseguita la laurea in Medicina e Chirurgia, risiede per circa un anno a Firenze, svolgendovi il servizio di leva.
Nel 1936 è in Africa Orientale con il grado di sottotenente medico e al ritorno in patria tiene la sua prima personale a Torino. Dal 1936 al 1941 collabora con diverse testate in qualità di illustratore, non tralasciando la realizzazione di opere in terracotta di grandi dimensioni.
Tra il 1941 e il 1943 partecipa come ufficiale medico alla Seconda Guerra Mondiale, realizzando una serie di dipinti dal tenore tragico. Finita la tempesta bellica comincia a insegnare come libero docente di otorinolaringoiatria presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Torino, senza tuttavia interrompere l’attività artistica. Così nel 1947 partecipa alla prestigiosa rassegna “Arte italiana d’oggi – Premio Torino 1947” e sempre a Torino alla Quadriennale presso la Promotrice di Belle Arti. Nel 1948 alla XXIV Biennale di Venezia e alla Galleria La Bussola di Torino. Ma fu nel 1949 che sotto lo stimolo di Carlo Cardazzo espone alla Galleria del Naviglio di Milano e alla Galleria del Cavallino di Venezia, suscitando definitivamente l’attenzione della critica.
Al 1950 risale la prima mostra di sculture in metallo presso la milanese Galleria del Naviglio e l’incontro con Picasso a Vallauris. Dal 1951 al 1963 ebbe la cattedra di Anatomia Artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Torino.
Da questo momento prende parte alle principali rassegne di confronto dell’arte informale in Europa, Stati Uniti e Giappone dove entra in stretta sintonia con il Movimento Gutai.
Con gli anni cinquanta e sessanta realizza grandi opere per esterni, tra i quali la decorazione della parete nord della Biblioteca Civica di Torino (1963), il mosaico per il lungomare di Albisola (1963), il monumento ai Caduti per la città di Beinasco e il rilievo in ferro per la sede Rai di Torino (1969).
Muore a Torino nel 1973.
Bibliografia
Franco Garelli, testo di Enrico Crispolti, Livorno, Peccolo, 1993