Ercole Miani fu un militare e antifascista italiano.
Allo scoppio della prima guerra mondiale, Miani espatriò dall'Impero austro-ungarico per arruolarsi nel Regio Esercito italiano.
Divenne capitano all'età di ventiquattro anni e fu decorato varie volte.
Nel dopoguerra prese parte all'Impresa di Fiume.
I suoi sentimenti repubblicani e socialmente avanzati, lo posero subito in conflitto con l'ala monarchica e autoritaria dell'eterogeneo "legionarismo" dannunziano e con il partito fascista.
Durante il ventennio, fedele agli ideali risorfimentali, fu tra i promotori del movimento "Giustizia e Libertà".
In questo periodo purtroppo fu spesso carcerato e rilasciato. Da alcuni positivi conservati, sembrerebbe che Ercole Miani avesse aperto uno studio di Fotografia tra gli anni Venti e gli anni Trenta del Novecento a Trieste in via Brunner n.3 al II piano.
Dopo l'8 settembre 1943, fu uno dei più coraggiosi capi della Resistenza Triestina.
Fu arrestato dalla banda fascista capeggiata da Giuseppe Gueli e da Gaetano Collotti, e ripetutamente torturato
Venne in seguito rilasciato grazie all'intercessione di personaggi del fascismo locale.
Nel dopoguerra fondò l'Istituto per la storia del movimento di liberazione nel Friuli-Venezia Giulia, che ha diretto sino alla morte.