BIOGRAFIA

Attivi dal 1867 al 1869 a Trieste, in via dell'Annunziata 11 come Benque & Sebastianutti. Ripresa l'attività insieme nel 1879 sino al 1898 come Sebastianutti & Benque - Studio Fotografico, negli anni 1879-1886 in via dell'Annunziata 11, dal 1887 in Piazza della Borsa 10. Nel 1880 Guglielmo Sebastianutti si trasferisce a Milano in Piazza del Carmine 4, muore nel 1881 ma lo studio mantiene il suo nome sino al 1898, quando Francesco Benque non modificò la denominazione in "Benque F. successore a Sebastianutti e Benque". Franz Benque si trasferi' a Trieste, agli inizi del 1864, per rispondere a un’inserzione che Guglielmo Sebastianutti, all’epoca orologiaio e orefice, pubblicò su un giornale tedesco con lo scopo di trovare un socio in affari per avviare uno studio fotografico. Il 1864 è dunque l’anno in cui si può fissare l’inizio di questa casa fotografica, che rimase in attività per circa 120 anni fino al 1983, quando Lilly Benque, nipote del capostipite e ultima erede in ordine di tempo, smise di lavorare, come illustre fotografa di ritratti, nella cittadina austriaca di Graz. Cinque sono i protagonisti di questa dinastia di fotografi: Francesco Benque (1841-1921), intestatario del primo studio e attorno al quale si compie la storia di questa famiglia di fotografi, per mano sua, dei suoi discendenti e prosecutori e attraverso le persone con le quali entra in contatto e si lega; il socio e futuro suocero Guglielmo Sebastianutti (1824-1881); il fratello Wilhelm (1843-1903); il figlio Alberto (1873-1953); la nipote Lilly (1913-1999). Essi esportarono il loro nome e la loro professionalità in diverse parti del mondo partendo dalla Trieste austriaca di fine ’800 per poi passare a Milano, quindi ad Amburgo e Brema, a Rio de Janeiro, Pernambuco e Bahia, a Graz e a Parigi (il solo Wilhelm Benque lavorò nella capitale francese). Parteciparono all'Esposizione Universale di Parigi del 1867 ottenendo una medaglia d'argento per i loro bellissimi ritratti ed ingrandimenti. Medaglie: 1867 Paris, 1868 Hamburg, 1869 Groningen.