Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Fondato da Carlo Schmidl nel 1924, il Museo documenta la vita del teatro e della musica a Trieste dal Settecento ai giorni nostri, attraverso costumi e gioielli di scena, manifesti, locandine, fotografie, stampe, medagliem dipinti, strumenti musicali, fondi archivistici e manoscritti autografi.
Fondato da Carlo Schmidl, nel culto delle memorie di palcoscenico, con la lungimirante donazione della sua raccolta storico-musicale, il Civico Museo Teatrale documenta la vita del teatro e della musica a Trieste dal Settecento ai giorni nostri. Costumi e gioielli di scena, manifesti, locandine, fotografie, stampe, medaglie, dipinti, strumenti musicali, oggettistica, fondi archivistici e manoscritti autografi costituiscono l’ossatura di un teatro della memoria che da quasi un secolo incrementa le sue collezioni nello spirito del suo fondatore.Ospitato dal 1924 al 1991 nel Teatro Comunale “Giuseppe Verdi”, dal 1992 nelle sistemazione provvisoria di Palazzo Morpurgo in via Imbriani, il Museo ha trovato definitiva collocazione a Palazzo Gopcevich, fatto costruire da Spiridione Gopcevich nel 1850, realizzato dall’architetto Giovanni Berlam, acquistato e trasformato in sede museale dal Comune di Trieste.La duplice anima del Museo (esposizione e centro di documentazione) si riflette nell’articolazione degli spazi all’interno del Palazzo. Il primo piano, con i suoi pavimenti splendidamente intarsiati ed i suoi soffitti riccamente decorati, offre un percorso espositivo dedicato alla storia degli edifici teatrali ed ai protagonisti della musica e dello spettacolo a Trieste lungo un arco di oltre due secoli. Una significativa sezione dell’esposizione è dedicata alla raccolta di strumenti musicali, europei ed extraeuropei, ed alla fedele ricostruzione del laboratorio del liutaio triestino Francesco Zappelli. L’esposizione di strumenti musicali, con particolare attenzione a quelli meccanici, procede al secondo piano del palazzo, dove trovano collocazione anche gli spazi dedicati alla memoria di Giorgio Strehler (di cui il Museo custodisce l’archivio personale) ed i servizi di documentazione e consultazione.