Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Il Museo Revoltella è una importante galleria d’arte moderna costituita da due edifici realizzati in epoche diverse, che occupano un intero isolato dell’antico Borgo Giuseppino: il Palazzo Revoltella, risalente alla metà dell’Ottocento e la Galleria d'arte moderna, dislocata nel palazzo Brunner e inaugurata nel 1992.
Il Museo Revoltella è una importante galleria d’arte moderna costituita da due edifici realizzati in epoche diverse, che occupano un intero isolato dell’antico Borgo Giuseppino: il Palazzo Revoltella, risalente alla metà dell’Ottocento e la Galleria d'arte moderna, dislocata nel palazzo Brunner e inaugurata nel 1992. Il Museo fu fondato nel 1872 per volontà del barone Pasquale Revoltella (1795-1869), che nel suo testamento dispose di lasciare alla città di Trieste il suo palazzo e la sua collezione d’arte. Assieme all'edificio e agli oggetti che conteneva, egli lasciò in eredità al museo una cospicua rendita che permise di aumentare di anno in anno il patrimonio e costituire in poco tempo una considerevole raccolta d’arte, in cui già alla fine dell’Ottocento figuravano celebri autori italiani come Hayez, Morelli, Favretto, Nono, Palizzi e Previati, ed anche molti artisti stranieri. Nel corso del XX secolo il Museo Revoltella si sviluppò ulteriormente diventando un’istituzione culturale sempre più prestigiosa e un importante riferimento per l’arte moderna e contemporanea, non solo per l’arricchimento progressivo della collezione - dove sono entrati quasi tutti i nomi più significativi del ‘900 italiano, tra cui Casorati, Sironi, Carrà, Morandi, De Chirico, Manzù, Marini, Fontana e Burri - ma anche per l'organizzazione di mostre che hanno fornito importanti contributi scientifici alla conoscenza dell’arte degli ultimi due secoli. Nel frattempo, per aggiungere spazi adeguati alle nuove dimensioni del patrimonio del Museo Revoltella, il Comune di Trieste acquistò nel 1907 l’attiguo palazzo Brunner, disponibile per l'ampliamento del museo soltanto negli anni sessanta. Il progetto di ristrutturazione fu affidato nel 1963 all’architetto veneziano Carlo Scarpa che, lasciando intatti i muri perimetrali, operò una completa e colossale trasformazione degli spazi interni. Il progetto fu in seguito preso in carico dal suo assistente Franco Vattolo, sotto la direzione di Giampaolo Bartoli, e terminato infine nel 1991.