Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Esposizione di manoscritti rinascimentali e incunaboli sulla vita e le opere di Francesco Petrarca (1304-1374) e di Enea Silvio Piccolomini (1405-1464). Imperdibili i cassoni dipinti con i Trionfi di Petrarca (Firenze 1468), il Ritratto ideale di Imperatrice romana di Mino da Fiesole (1465) e l’Albero genealogico della famiglia Piccolomini di Arnold van Westerhout (1685).
Lungo la via che conduce all’Arco di Riccardo sorge il palazzetto della Biblioteca Civica “Attilio Hortis”. Il Museo petrarchesco piccolomineo è al terzo piano, in due sale e una stanza studio, dove Domenico Rossetti accoglie il visitatore con un breve filmato. Avvocato e filologo per passione evoca le ragioni delle due raccolte, dedicate alle opere manoscritte e a stampa di Francesco Petrarca (1304-1374) e di Enea Silvio Piccolomini (1405-1464). Petrarca fu capofila del recupero dei testi classici nell’Umanesimo, iniziatore della lirica d’amore europea e consigliere autorevole di principi. Una raccolta di manoscritti e documenti a stampa racconta anche le opere di Enea Silvio Piccolomini, l’unico vescovo di Trieste che divenne Papa, Pio II, riconosciuto per il suo impegno a mantenere unita la Chiesa negli anni de Conciliarismo e dell’espansione ottomana.Le collezioni di codici miniati, libri a stampa antichi e opere d’arte donate al Comune di Trieste nel 1842 è seconda al mondo solo al fondo costituito da Willard Fiske a fine Ottocento presso la Cornell University Library di Ithaca (NY – USA). Negli anni Trenta del Novecento le raccolte si sono si sono arricchite di codici manoscritti ed edizioni quattrocentesche, acquistati dalla Libreria Antiquaria di Umberto Saba. Esposizioni temporanee testimoniano, con itinerari che si alternano nel tempo, 70 manoscritti rinascimentali , 120 incunaboli e 686 edizioni del Cinquecento, mentre la bibliografia scientifica è sempre aggiornata e descritta nel catalogo OPAC SBN.Fra le opere d’arte dominano nella sala i quattrocenteschi cassoni dipinti con i Trionfi di Petrarca (Firenze 1468), il Ritratto ideale di Imperatrice romana di Mino da Fiesole (1465) e il grandioso Albero genealogico della famiglia Piccolomini di Arnold van Westerhout (1685).