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Colonnello Dallari e tenente Lami sul Nad Logem

Anonimo - fotografo principale

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Oggetto
Positivo
Inventario
F014317
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civici musei di Storia ed Arte; donazione; Berlam, Arduino; 1922/03/05
Cronologia
1916; Nad Logem; Italia
Dimensioni
altezza 90; larghezza 140; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Gorizia - Nad Logem

Guerra mondiale 1914-1918

Fronte dell'Isonzo

Il Nad Logem m. 212, modesta cima situata lungo il Vallone, ebbe un'importante funzione strategica per l'esercito austro-ungarico come linea di sbarramento alle spalle di Gorizia. Infatti venne fortificato con linee di trincee munite di postazioni di artiglieria e mitragliatrici. Dopo l'occupazione di Gorizia nell'agosto del 1916 il Comando Supremo dell'esercito italiano emanò le direttive per il consolidamento delle posizioni raggiunte e il successivo avanzamento verso Selo e Castagnevizza. Il Nad Logem rientrava in questi obiettivi, difatti il 12 agosto il 2° Btg. del 73° Rgt. di fanteria - Brigata Lombardia - agli ordini del magg. Ginocchio, con l'impiego di molte bombarde e con il supporto dell'artiglieria, che allungava opportunamente il tiro, mentre le fanterie avanzavano, risalì l'altura e ne occupò il presidio difeso dal 41° Rgt. di fanteria a.u. che si ritirò sulle linee retrostanti a circa 1 km lasciando circa 1.400 prigionieri tra ufficiali e truppa. Si trattò di un'azione molto dinamica da parte delle truppe italiane con una perfetta coordinazione tra la truppa che assaltava le posizioni avversarie e l'appoggio dell'artiglieria che sorprese le ben approntate difese a.u. costrette ad abbandonare la posizione. Il settore di operazioni in seguito si estese verso est sul carso di Comeno-Komen nella zona di Kostnjevica-Castagnevizza e la cima del Nad Logem divenne per l'esercito italiano una postazione di artiglieria con sede anche di importanti comandi, come testimoniano i resti del villaggio costruito appena sotto la cima, mentre le sue pendici meridionali fino al Vallone accolsero numerose baraccopoli, magazzini e servizi logistici dove stanziavano le truppe in attesa di entrare in prima linea, e naturalmente anche un grande cimitero di cui rimangono ancora i resti. [Zenobi, Storia e itinerari della grande guerra]

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