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Aquileia, foro. Amorino funebre

Stradella, Fulvio - fotografo principale

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Oggetto
Positivo
Inventario
F036897
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civici musei di Storia ed Arte
Cronologia
1954-1979 ca.; Aquileia; Italia
Dimensioni
altezza 150; larghezza 100; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta

Pluteo lapideo con amorino ghirlandoforo dal foro di Aquileia. Il pluteo, conservato in condizione frammentaria, ritrae un amorino che regge una ghirlanda carica di foglie e fiori al quale doveva corrispondere, in posizione speculare a sostenere il capo opposto del festone, un secondo personaggio alato. La lastra appartiene al tratto orientale del portico che circondava il foro nei lati lunghi e nel meridionale, e più precisamente all'attico che lo sormontava, dove si alternava a plinti decorati con teste di Medusa e di Giove Ammone: i plinti erano collocati in corrispondenza delle colonne e i plutei degli intercolumni. Il programma decorativo così composto, presente in altri fori di area altoadriatica, rivestiva una precisa valenza simbolica collegabile alla tematica celebrativa del culto imperiale, percepibile soprattutto nelle protomi di Giove Ammone e Medusa, che rappresenterebbero gli estremi Orientale e Occidentale dell'Impero. Ad Aquileia questa decorazione, opera di maestranze attive anche a Tergeste, dove teste affini di Medusa e Giove Ammone decoravano la basilica forense, si pone in età giulio-claudia, verosimilmente negli anni immediatamente successivi la metà del I sec. d.C.