Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta

Fianco sinistro dell'ara ossuario di C. Varius Priscus rinvenuta a Jesolo (Venezia) in località Le Mure (fondo G. Rossi) in condizione di reimpiego, conservata presso il Museo Archeologico Nazionale di Aquileia. Il dado reca sulla fronte l'iscrizione funeraria, che recita: C(aius) Variu[s] A(uli) f(ilius) Scap(tia) Priscus, v[et(eranus)] leg(ionis) VIII Aug(ustae), M(arcus) Corn[e]lius M(arci) f(ilius) Vel(ina) [Ru]fus, M(arcus) Corn[e]lius M(arci) l(ibertus) Clarus, [II]IIIIvir, Valeria C(ai) [l(iberta)] Pergamis, C(aius) Variu[s] C(ai) f(ilius) Vel(ina) Priscus, a[nn(orum)] XXII, mil(es)/pc(o)hor(tis) VIII p[r]aet(oriae), stip(endiorum) VI, M(arcus) Corne[l]ius Rufì l(ibertus)/pMans[ue]tus, VIvîr. Il lato sinistro del monumento è ornato da un erote che cavalca un mostro marino con testa di grifo e coda a spirali, che sovrasta le onde del mare. L'opera si caratterizza per uno spiccato gusto decorativo, che si esprime nei dettagli delle ali dell'erote e della coda del mostro. La fattura denuncia un gusto locale nella resa lineare della composizione, priva di forti contrasti chiaroscurali, e sembra potersi collocare cronologicamente nella prima metà del I sec. d.C.