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Monumento a Elisabetta imperatrice d'Austria : inaugurazione 15 dicembre 1912

Anonimo ; Opiglia, Pietro - reimpiego

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Oggetto
Positivo
Inventario
F026467| F026468| F026469
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Fototeca dei Civici musei di storia ed arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civici musei di storia ed arte
Cronologia
1940/10; Trieste; Italia
Dimensioni
altezza 168; larghezza 240; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Elisabetta <imperatrice d'Austria> - Statue

Trieste - Piazza della Libertà

Monumento a Elisabetta imperatrice d'Austria, autore Franz Seifert (1866-1951), inaugurazione 12 o 15 dicembre 1912 a Trieste in Piazza dell stazione, nel luogo dove in seguito sorgerà la Stazione delle autocorriere (Palatripcovich), ora demolita. In bronzo e marmo di Carrara, fu realizzato con la sottoscrizione della città per la scomparsa dell'imperatrice. A fianco della figura di Elisabetta compaiono l'Allegoria delle arti e della natura e l'Omaggio del popolo alla sovrana.Il monumento fu rimosso nel 1921 e ricollocato nel giardino antistante l'ingresso principale della Stazione ferroviaria il 5 ottobre 1997.Il bozzetto in gesso del monumento è conservato presso la Gipsoteca dei Civici musei di storia ed arte. Testo tratto da L'osservatore triestino, 16 dicembre 1912: Figura in bronzo, i due altorilievi in marmo di Carrara, il basamento in pietra di Repentabor. L'altorilievo di sinistra raffigura l'omaggio del popolo: fanciulle avvolte in vesti ideali s'appressano alla Sovrana in atto di offrirle gran copia di fiori. Dietro a loro una giovane donna accompagnata dal consorte tiene in braccio un lattante il quale stende le manine verso l'Imperatrice, mentre un altro bambino dietro alla mamma guarda l'Augusta, e ne spunta un terzo. Si chiude con una coppia di popolani dell'lstria che con passo affaticato s'avvia verso il trono ... A destra l'artista ha simboleggiato genialmente il culto dell'Imperatrice per le arti e le bellezze della natura. La Poesia scioglie il velo per discoprire il viso della Sovrana, lo Pittura tiene in alto il lauro, mentre un'altra se ne sta pensosa presso un'opera appena iniziata: una testa di Achille, dietro alla quale appare lo figura di Pallade Atena, figurazione riprodotta da un'opera che trovasi nella Gipsoteca di Monaco. Poi una figurino muliebre con le alucce di farfalla, la testolina ricadente all'indietro e gli occhi chiusi, rappresenta Psiche. Una figura marina offre alla Sovrana i doni del mare, mentre una ninfa sta in atto di ammirazione. Sullo sfondo si stende il mare, sì intensamente amato da Elisabetta, e laggiù su uno scoglio torreggia lo rovina di un tempio ellenico, allusione alle classiche architetture dell'Achilleion di Corfù. Il monumento è largo 11 metri e profondo 5,1 lo statua e alta 2,180 circa. Prima si trovano quattro gradini, poi lo zoccolo con lo semplice scritta "Elisabetta" in lettere di bronzo in rilievo. Altri quattro gradini salgono al trono. La statua ed il trono adorno di rose e di lauro sono di bronzo e sono usciti dalla fonderia Frommel di Vienna. Il corpo architettonico è in pietra di Repentabor presso Trieste lavorata nelle officine Purich della nostra città.

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