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Guerra di redenzione 1915-18 Un dirigibile

Anonimo - fotografo principale

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Oggetto
Positivo
Inventario
F019748
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civici musei di Storia ed Arte; donazione; Gasparini, Lina; 1933/03/16
Cronologia
1915-1918; [S.l.]
Dimensioni
altezza 70; larghezza 115; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Dirigibili

Guerra mondiale 1915-1918

Alla vigilia della Prima Guerra Mondiale la flotta italiana, con dodici dirigibili, era la terza dopo quelle di Germania e Francia. Presa la decisione di utilizzare le aeronavi per la ricognizione e soprattutto per il bombardamento, si arriva ben presto a constatare come i modelli disponibili siano troppo sensibili alle condizioni atmosferiche e troppo vulnerabili anche nei confronti di difese approssimative e poco organizzate. A peggiorare la situazione sono poi i criteri di impiego, che in un primo tempo presuppongono un utilizzo del dirigibile a diretto supporto delle forze di terra e, solo a conflitto inoltrato si comprende che sono mezzi vulnerabili e possono essere impiegati contro obiettivi realmente paganti, portando l'offesa contro elementi della struttura logistica, in un secondo tempo, contro i campi d'aviazione dell'avversario. In questo modo, a partire dagli ultimi mesi del 1917, l'azione dei dirigibili, che si sviluppa necessariamente nelle notti senza luna, integra quella delle squadriglie da bombardamento, che agiscono di giorno e di notte. L'autonomia delle aeronavi viene sfruttata anche, a partire dal 1916, per il pattugliamento delle rotte costiere e delle linee di comunicazione con le isole maggiori nel quadro delle misure di contrasto attuate nei confronti della guerra sottomarina nelle acque del Mediterraneo.

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