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Canicattì: Entusiasmo della popolazione all'entrata degli alleati: 22 luglio 1943

Office of War Information. Psychological Warfare Branch - distributore ; Army Signal Corps - studio fotografico

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Oggetto
Positivo
Inventario
F043060
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; USIS
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Comune di Trieste; donazione; Sala di lettura americana; 1951/03/12
Cronologia
1943/07/22; Canicattì; Italia
Dimensioni
altezza 183; larghezza 230; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Guerra mondiale 1939-1945 - Canicattì

Operazioni di sbarco - Sicilia

Il 12 luglio 1943, in seguito a un bombardamento alleato, le truppe tedesche iniziarono a ritirarsi dalla città di Canicattì, in provincia di Agrigento. Quel giorno si consumò la prima strage di civili compiuta dai nazisti sul suolo italiano. Gli abitanti, avendo appreso dello sbarco alleato avvenuto due giorni prima, il 10 luglio, credettero che i mezzi corazzati in arrivo fossero americani e, convinti che la guerra fosse ormai finita, corsero loro incontro festanti. Ma si trattava, in realtà, di reparti tedeschi della Panzergrenadier Division "Sizilien", in ritirata. Temendo un’imboscata o in preda al panico, i soldati tedeschi aprirono il fuoco sulla folla, uccidendo sei civili, tra cui due ragazzi di appena diciotto anni. Due giorni dopo, il 14 luglio, avvenne una seconda strage, stavolta ad opera delle truppe americane. In una fabbrica di olii e saponi, dove alcuni civili erano entrati per prendere beni abbandonati — un atto di saccheggio motivato dalla fame e dal caos del momento — il colonnello George McCaffrey, comandante delle forze statunitensi a Canicattì, ordinò di aprire il fuoco sulla folla. Il bilancio fu di almeno sei morti, ma alcuni testimoni sostengono che il numero delle vittime sia stato più alto.

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