indietro

Aquileia : bassorilievo mitriaco (al Museo imperiale di Vienna)

D'Elia, Damaso - fotografo principale

STAMPA pdf
Oggetto
Positivo
Inventario
F002426
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civici musei di Storia ed Arte
Cronologia
1888 ; Aquileia; Italia
Dimensioni
altezza 120; larghezza 190; mm
Materia e tecnica
carta / Albumina

Aquileia - Basilica di Santa Maria Assunta

Rilievo rinvenuto nel 1877 nel fondo Ritter a Monastero, presso Aquileia, raffigurante il momento più significativo del mito del dio Mithra. La divinità, rappresentata come un giovane energico con il berretto frigio, una corta tunica che s'allarga, brache e mantello che si apre al vento, è ritratta mentre afferra il toro con forza, portandogli la testa all'indietro e colpendolo al collo con la sua corta spada. Il serpente sottostante e il cane si nutrono del sangue dell'animale mentre uno scorpione cerca di ferirgli i testicoli: la loro presenza rievoca le costellazioni (che portano il nome degli animali) che si trovavano sull'equatore, nei pressi della costellazione del Toro. I due geni posti ai lati del dio, Cautes e Cautopates, impersonificano invece il ciclo di rinnovamento tra vita e morte: Cautopates con la sua fiaccola abbassata rappresenta il tramonto mentre Cautes, posto più avanti, l'aurora, suggerendo la tensione all'eterna rinascita. Inquadrano l'uccisione rituale, infine, la quadriga del Sole, nel margine a sinistra, e il busto di Luna dalla parte opposta. Il culto del dio, venerato nella religione misterica di origine persiana, si diffuse in età imperiale soprattutto tra i ranghi dell'esercito romano, assumendone connotazioni di "dio della Guerra". Ad Aquileia la presenza di un luogo di culto consacrato a Mithra è attestata dal rinvenimento di un'iscrizione votiva che parla di uno "speleum", cioè una sorta di grotta, ambientazione preposta per le celebrazioni in suo onore. Il rilievo, dopo la sua scoperta, fu acquistato dal barone Carlo von Reinelt dai proprietari del fondo e nell'estate del 1889 fu inviato al Kunsthistorisches Museum di Vienna, inaugurato nel 1891 e ospitante molte collezioni private.

Bibliografia

L'Osservatore triestino, Trieste, Ces. Reg. Stamperia G. Tommasini, 1784-1933.

Sperti Luigi, La scultura mitologica, in Aquileia Nostra, LXXXIII-LXXXIV, 2012-2013, pp. 251-271: 265, 267, pp. 251-271: 265, 267 fig. 14
Consulta OPAC BiblioEst SBN

stampa

« Scheda precedenteScheda successiva »