Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Henriquez, Fiore : de
Maria Fiore De Henriquez, sorella di Diego De Henriquez, nacque a Trieste nel 1921. Il padre discendeva da nobili spagnoli della corte degli Asburgo di Vienna e la madre era di origini turche e russe. Studiò presso l' Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la guida Arturo Martini. Da adolescente fece parte del movimento fascista della gioventù, ma durante la seconda guerra mondiale lavorò con il movimento partigiano e contribuì a scortare i profughi ebrei. Tale cambiamento fu probabilmente condizionato alla denuncia ricevuta dal padre, nel 1935, come anti-fascista, per essersi rifiutato di italianizzare il proprio cognome. /pNel 1949, Maria Fiore lasciò l'Italia per l'Inghilterra dove, nel 1953, prese la cittadinanza britannica. Nel 1966, acquistò la frazione rovinosa di Peralta (Pieve di Camaiore, LU) in Toscana e si dedicò al suo restauro per la creazione di una colonia di artisti. /pLa De Henriquez nacque intersessuale; e si dichiarò orgogliosa di avere due persone all'interno di un solo corpo. Nel 1940 ebbe anche una breve relazione con il pittore tedesco Kurt Kramer. La sua stravaganza nel vestire portò Christopher Isherwood a descriverla, nei suoi diari, come un contadino maschio in Cavalleria Rusticana./pIl suo debuttò artistico lo ebbe a Firenze nel 1947. Dopo il suo trasferimento in Gran Bretagna, espose alla Royal Academy nel 1950. Nel 1951, lavorò per il Festival of Britain. Tra il 1950 e il 1975 trascorse molto tempo, per lavoro, in Nord America. Espose a Roma nel 1975 e nel 1983. Maria Fiore dedicò con la sua opera molto spazio alla ritrattistica: tra gli altri rappresentò Igor Stravinsky , Margot Fonteyn , Augustus John , Peter Ustinov , John F. Kennedy , Vivien Leigh , la Regina Madre, Oprah Winfrey e Laurence Olivier. Verso la fine degli anni 1970, iniziò a viaggiare in Asia orientale. Creò numerose opere; si calcola che tra il 1948 e il 2004, anno della sua morte, realizzò circa 4.000 ritratti. Lavorò anche in altri settori della scultura, realizzando la monumentale fontana dei delfini presso la World Intellectual Property Organization a Ginevra. Il riflesso della sua ambivalente identità sessuale si manifestò anche nella sua opera: ricorrenti appaiono coppie di teste, figure siamesi, e creature mitologiche ambigue. Gran parte del suo lavoro trovò ispirazione anche nel mondo primitivo. Dai primi anni 1960, la sua amicizia con cubista scultore Jacques Lipchitz la incoraggiò a sperimentare forme più morbide.