Antonio Gandusio

Anonimo

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Oggetto
Positivo
Inventario
CMTF000394
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Raccolta storico-musicale Schmidl
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civico museo teatrale
Cronologia
1904 ante ; S.l.
Dimensioni
formato Cartolina; altezza 140; larghezza 90; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Gandusio, Antonio

Gandusio fu uno dei più famosi brillanti del teatro novecentesco. Si avviò agli studi di giurisprudenza spinto dal padre, avvocato, e conseguì la laurea studiando prima a Genova e poi a Roma, dove coltivò la sua passione per la recitazione che lo spinse a studiare presso una filodrammatica e, successivamente, a trovare scritture presso alcune delle più rinomate compagnie teatrali dell'epoca. Nel 1899 ottenne un ingaggio con Alfredo De Sanctis e, successivamente, iniziò lunghe collaborazioni con le compagnie di Irma Gramatica, Flavio Andò, Evelina Paoli, Lyda Borelli, Ugo Piperno, Virgilio Talli, Maria Melato e Annibale Betrone, ottenendo la possibilità di lavorare con attori del calibro di Tina Di Lorenzo, Sergio Tofano e Uberto Palmarini. Le sue caratteristiche fisiche (voce sgraziata, una lieve gibbosità, viso irregolare) lo resero adatto al ruolo di brillante. Sulla scia della tradizione di irredentismo della sua famiglia, che aveva storicamente fornito capitani alla Repubblica di Venezia, nel 1915 venne condannato a morte dal tribunale militare austriaco, perché si rifiutò di arruolarsi nell'esercitò dopo la scoppio della prima guerra mondiale. Nel 1918 divenne capocomico, portando in scena un repertorio basato principalmente di pochade e farse: tra i vari allestimenti, però, sono da ricordare anche quelli dei drammi di Luigi Pirandello, di cui Gandusio fu sensibile interprete. L'attività capocomicale lo spinse a farsi interprete di parte della nuova drammaturgia italiana rappresentata dall'opera di Luigi Chiarelli e Luigi Pirandello. Nella sua attività di capocomico, ebbe l'opportunità di dirigere attori quali Paolo Stoppa, Nico Pepe e Nando Gazzolo. Morì poco prima di effettuare alcune registrazioni teleteatrali per la RAI. Nella sua città natale Rovigno d'Istria il teatro cittadino prende il suo nome.

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