Alda Borelli : cartolina postale

Anonimo

STAMPA pdf
Oggetto
Positivo
Inventario
CMTF000397
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl”; Raccolta storico-musicale Schmidl
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Civico museo teatrale
Cronologia
1902 ante ; S.l.
Dimensioni
formato Cartolina; altezza 140; larghezza 90; mm
Materia e tecnica
carta / Stampa fotomeccanica

Borelli, Alda

Attrice teatrale e attrice cinematografica italiana. Sorella di Lyda Borelli, fu attiva nel periodo del cinema muto ma è conosciuta essenzialmente per la sua attività teatrale. Figlia d'arte, nacque nel 1879 a Cava de' Tirreni in provincia di Salerno dove i suoi genitori si trovavano a recitare. Interprete tipo della commedia borghese, ma pronta a cimentarsi nella drammaturgia d'avanguardia dell'epoca (Eugene Gladstone O'Neill e Pier Maria Rosso di San Secondo fra gli altri), e divenne moglie dell'attore Alfredo De Sanctis. Ha recitato, fra gli altri, con Lucio Ridenti, Enzo Biliotti, Tullio Carminati, Cesare Polacco, Ruggero Ruggeri, Carlo Tamberlani e Virgilio Talli e nel suo repertorio figurano i drammi teatrali dei principali autori del suo tempo, Giuseppe Giacosa, Gabriele D'Annunzio e Luigi Pirandello, sopra tutti (di questi ultimi fu interprete in particolare ne Il ferro e Parisina del primo, e La vita che ti diedi e Vestire gli ignudi del secondo). In particolare, l'interpretazione carica di carisma offerta in Parisina (Teatro Argentina di Roma, 16 dicembre 1921), al fianco di Ruggero Ruggeri e diretta da Virgilio Talli fu salutata con particolare favore da critica e pubblico. Un favore che si rifletté sulla replica al Teatro Lirico di Milano e nella tournée che ne seguì nel febbraio dell'anno successivo. Borelli - che aveva fatto il suo debutto sulle scene a sedici anni nella compagnia di Pia Marchi Maggi - fu poi a capo di una nota compagnia servita da fucina per numerosi futuri grandi attori, quali Gino Cervi e Vittorio Gassman, che con lei debuttò a vent'anni nel 1942 a Milano ne La nemica di Dario Niccodemi, prima di trasferirsi a Roma per lavorare con Tino Carraro ed Ernesto Calindri. Si ritirò dalle scene una prima volta nel 1929, quando non era neppure cinquantenne, salvo tornarvi poi nel 1942, appunto per tenere a battesimo nell'avvio di carriera Vittorio Gassman. Nuovo ritiro dalle scene (per dieci anni) e nuovo ritorno ne La vergine folle di Henry Bataille, L'ombra, ancora di Niccodemi, I mostri sacri di Jean Cocteau, La porta chiusa di Marco Praga.

stampa