9 settembre 1943, la cattura

Vialli, Vittorio - fotografo principale

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Oggetto
Positivo
Inventario
RF000328
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte
Acquisizione
Proprietà Ente pubblico territoriale; Comune di Trieste
Cronologia
1943/09/11; Grecia
Dimensioni
altezza 237; larghezza 298; mm
Materia e tecnica
carta / Gelatina ai sali d'argento

Vittorio, Vialli

Deportati - Guerra mondiale 1939-1945

All'indomani dell'armistizio dell'8 settembre 1943 Vialli e i commilitoni furono catturati dai tedeschi e deportati in Polonia, con un travagliato viaggio durato un mese in vagoni bestiame piombati attraverso Grecia, Iugoslavia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Austria e Germania. Avendo rifiutato di aderire alla Repubblica sociale italiana e di combattere sul fronte italiano al fianco dei nazisti, condivise con oltre settecentomila altri connazionali un destino di cattività, senza riconoscimento dello status di prigionieri di guerra. Scontò quasi due anni di reclusione, come Italienische militärinternierte n. 6168, in diversi lager (ottobre 1943 a Luckenwalde, presso Berlino; dal novembre 1943 a Beniaminowo, vicino Varsavia; poi in Bassa Sassonia, dapprima Stalag XB di Sandbostel dal marzo 1944 e poi Stalag XIB di Fallingbostel dal gennaio 1945). Tra i compagni di prigionia lo scrittore Giovannino Guareschi, il pittore e illustratore Giuseppe Novello, il comandante Giuseppe Brignole, ufficiale di Marina e prima medaglia d'oro al valor militare durante la seconda guerra mondiale, il trentino Luigi Candido Rosati, futuro senatore della Democrazia cristiana. Vialli, per il quale la fotografia era una passione oltre che strumento di ricerca scientifica, riuscì a celare e custodire la sua macchina Zeiss Super Ikonta, già utilizzata nelle operazioni militari in Grecia e in Albania; dopo qualche tempo la cedette a un soldato della Wermacht, che gliela restituì dopo la fine delle ostilità. Grazie all'amico più stretto Vittorio Paccassoni, ingegnere di Fano, acquisì una macchina più piccola, una Voigtländer Leica, nascosta dalle perquisizioni, tra coraggio, buona sorte e incoscienza. Le pellicole furono riportate in Italia e sviluppate solo dopo la fine della guerra. Il 5 aprile 1945, mentre la disfatta nazista maturava rapidamente, giunse l'ordine di trasferimento dei prigionieri di Fallingbostel ai vicini campi di sterminio di Bergen Belsen e di Buchenwald. L'avanzata di una divisione corazzata inglese evitò il peggio: il 16 aprile 1945 le truppe liberatrici entrarono nel campo di prigionia; Vialli documentò fotograficamente anche le fasi del combattimento. In grave stato di denutrizione e affetto da pleurite, fu trasferito nel maggio del 1945 nel campo di Bomlitz, sempre in Bassa Sassonia, riadattato a ospedale militare inglese per i prigionieri; conclusa la degenza fece finalmente ritorno in Italia il 30 agosto 1945. Per donazione dei familiari è stato costituito nel 2001 presso l'Istituto storico Parri di Bologna il fondo Vialli, composto dai negativi originali delle oltre quattrocento fotografie. Il materiale fotografico e i disegni sono stati utilizzati nell'allestimento di varie esposizioni temporanee e permanenti: la mostra itinerante Prigionieri per la libertà, finanziata dalla CISL e curata da G. Taraborelli (Rimini 2007), poi riallestita in altre sedi italiane (Bologna, Padova, Cles, Riccione); la mostra 8 settembre 1943, I.M.I. Internati Militari Italiani (Rovereto 2013); la mostra itinerante Resistere senz'armi. Storie di internati militari italiani nel Terzo Reich (1943-1945), realizzata dall'IVESER- Istituto veneziano per la storia della Resistenza (esposta tra il 2014 e il 2016 a Venezia, Mestre, Mirano, Spinea, Dolo, Camponogara); la mostra Il coraggio del no. La resistenza silenziosa degli internati militari italiani (Impruneta 2014); la mostra permanente Tra più fuochi, la storia degli internati militari italiani 1943-1945 (Berlin, Dokumentationszentrum, novembre 2016). Il romanzo a fumetti Stalag XB di M. Ficarra (Verona 2009), in cui l'autore narra la vicenda del suo familiare Gioacchino Virga morto ventenne nel campo di Sandbostel, si è largamente ispirato alle fotografie di Vialli; nel blog Una storia in viaggio. Nei luoghi dell'altra resistenza (http://www.unastoriainviaggio.org/, 17 aprile 2020) è consultabile la documentazione iconografica e multimediale sulla storia dell'internamento militare, con particolare riguardo al lascito di Vialli. Nel dicembre del 2015 è stato infine realizzato il documentario Ho scelto la prigionia, diario di un internato militare italiano, soggetto, sceneggiatura e regia di Nene Grignaffini - Francesco Conversano, realizzazione Movie Movie (Bologna), produzione RAI Cultura.

Bibliografia

Vialli Vittorio, Ho scelto la prigionia : la Resistenza dei soldati italiani deportati, 1943-1945, Bologna, Forni, stampa 1975
Consulta OPAC BiblioEst SBN

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