Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Trieste - Via D'Azeglio - Impiccati
La sera del 27 marzo 1945 un gruppo di undici partigiani dei GAP portarono a termine un’azione di sabotaggio all’autorimessa di via Massimo d’Azeglio, requisita dalle autorità tedesche. Dalle testimonianze sembrerebbe che l’obiettivo dell’azione fosse inizialmente quello di sottrarre agli occupanti i fusti di benzina depositati all’interno del garage per farli pervenire ai reparti partigiani dell’altipiano. Vista l’enorme difficoltà di portare a destinazione il carico fu deciso quindi di distruggerlo sul posto. L’impresa venne portata a termine molto velocemente e senza vittime né da una parte né dall’altra: alcuni uomini rimasero di pattuglia lungo la via, un partigiano dovette immobilizzare il guardiano dell’edificio mentre il resto del gruppo entrò nel garage. Forarono i fusti di benzina con raffiche di mitra e poi vi gettarono sopra le bombe a mano. Durante la fuga, due degli attentatori furono fermati da una pattuglia della Guardia Civica: uno riuscì a dileguarsi mentre il secondo, Giorgio De Rosa, fu consegnato alle autorità di polizia tedesche. Il giorno successivo altri tre elementi del gruppo degli attentatori furono arrestati. La stessa mattina del 28 marzo 1945 i quattro prigionieri furono pubblicamente impiccati sul luogo dell’attentato, su dei ganci “rudimentali” infissi nella parete esterna della stessa autorimessa. Testo di Giorgio Liuzzi tratto da https://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/via%20Massimo%20D_Azeglio%20Trieste%20%2028-3-1945.pdf