Lando Degoli (Campione di Lascia o Raddoppia) alla Stazione e al Teatro Verdi

Foto Omnia di Ugo Borsatti - fotografo principale

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Oggetto
Negativo
Inventario
UBNP001614
Collocazione
Palazzo Gopcevich; Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte; Archivio storico Foto Omnia di Ugo Borsatti
Acquisizione
Detenzione Ente pubblico territoriale; Fondazione CRTrieste; deposito; 2007/00/00
Cronologia
1956/01/05; Trieste; Italia
Dimensioni
formato 6 x 6; cm
Materia e tecnica
pellicola / Gelatina ai sali d'argento

Degoli, Lando

Trieste - Stazione Centrale

Trieste - Teatro Verdi

Atteso alla stazione come una diva, il professore di matematica di Carpi viene con la moglie a Trieste invitato alla serata di gala del Don Carlos. Viene accolto dal segretario della sovrintendenza Fulvio Gilleri e dall'avvocato Nino Pontini, della Società dei concerti. Degoli, che si era presentato per rispondere in materia di musica lirica alla trasmissione Lascia o Raddoppia il 26 novembre 1955, raggiunse il montepremi di 1.280.000 lire, che la sera del 17 dicembre mise in gioco, accettando di raddoppiare (e rischiando di perdere), sull'onda di quanto aveva fatto il concorrente, suo predecessore, Giulio Preziosi, che si era portato a casa un montepremi doppio.[2] La domanda, postagli dal Bongiorno, fu: «Nella partitura dei suoi melodrammi Verdi usò mai il controfagotto? Se la risposta è sì, in quale?». Dopo aver dichiarato di non conoscere la risposta, Degoli fu invitato dal conduttore a usufruire del tempo ancora a disposizione (il concorrente aveva un minuto esatto per rispondere a partire dal momento in cui terminava la lettura della domanda da parte del conduttore) e così fece il Degoli e, dichiarando che tirava a indovinare, rispose pochi secondi prima dello scadere del tempo, che l'opera in questione era il Falstaff. La risposta esatta secondo la Rai era invece il Don Carlo, così Degoli perdette il montepremi e il diritto a ripresentarsi la puntata successiva della trasmissione, ma fu gratificato, come da regolamento del gioco, di un premio di consolazione consistente in un'auto FIAT 600. Fece ricorso perché il controfagotto era presente anche nell'opera di Verdi Macbeth. Fu riammesso al gioco ma decise di lasciare. Laureato in matematica e fisica, Degoli aveva insegnato presso un liceo, ebbe poi cattedra di matematica prima a Bologna poi a Modena. Ritiratosi in quiescenza, morì suicida con un colpo di pistola, dopo la morte della moglie Adriana, all'età di 71 anni. Notizie sulla partecipazione a Lascia o Raddoppia tratte da Wikipedia

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