Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Entro una cornice vegetale, è ritratto un uomo a mezzo busto, in uniforme verde e nera da tenente colonnello d'artiglieria, spalline argentee; sfondo bruno.
L’iscrizione “Vantini f[ecit]” suggerisce di riconoscere l’autore del ritratto in miniatura nel bresciano Domenico Vantini (Brescia, 1764-1821), pittore e miniaturista, protagonista della vita artistica della Brescia neoclassica. Formatosi dapprima presso la locale l’Accademia del Nudo di Sante Cattaneo, poi all’Accademia di Mantova, sotto la guida del cremonese Giuseppe Bottani. Rientrato a Brescia, come ricordano le fonti, “diedesi a lavorare con somma delicatezza singolarmente ritratti in miniatura” (Nicoli Cristiani 1807, p. 193). Sull’attività pittorica di Vantini, si vedano le miniature pubblicate in Ritratti del primo Ottocento 2005, pp. 8-9; De Feo 1992 e Bernardo Falconi, Domenico Vantini (1764-1821) - Pittore “di figura e di miniatura” nel bicentenario della morte, conferenza tenutasi il 1° dicembre 2021 all’Accademia di Scienze Lettere ed Arti di Brescia. Inventariata come “Ritratto di uomo in divisa”, la miniatura su vetro ritrae con tutta probabilità il conte Giovanni Maria Mazzuchelli (Brescia, 1767-1836), come emerge dal confronto con il Ritratto del Mazzuchelli di collezione privata, datato attorno al 1806 (Ritratti del primo Ottocento 2005, p. 24; Falconi 2010, cat. 26). Già comandante della batteria di artiglieria della milizia della Repubblica Bresciana nel 1797, e sotto-direttore della piazza di Milano nel 1799, Giovanni Maria Mazzuchelli partecipò l’anno successivo alla campagna della Legione Italica e, nel 1801-02, ai Comizi di Lione, quale capo battaglione di artiglieria. Nominato comandante delle piazze di Mantova e di Pavia, nel 1806 venne designato comandante dell’Artiglieria di Venezia e ispettore dell’Arsenale. Nel 1812 prese parte, come capo dello stato maggiore della Divisione Palombini, alle operazioni di guerra in Spagna. Rientrato in Italia, divenne comandante dei Forti Adriatici. Nominato cavaliere degli ordini della Corona di Ferro e della Legion d’Onore, alla caduta del Regno Italico, nel 1814, si ritirò a vita privata (Falconi 2010, p. 357).