Ritratto di Pasquale Revoltella

Agujari, Tito

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV000044
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
legato; Revoltella, Pasquale; 1872
Cronologia
1862
Dimensioni
cm; altezza 141; larghezza 110,5
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Allievo all'Accademia di Venezia, Tito Agujari divenne professore di disegno presso la scuola tecnica comunale di Trieste. Alcune sue opere sono conservate al Museo Civico di Padova, alla Biblioteca Nazionale di Vienna e in collezioni private. Il Museo Revoltella e i Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste ne conservano numerose (soprattutto ritratti e scene di genere). Dopo aver eseguito il ritratto del medico de Goracuchi nel 1861, l'Agujari giovane ritrattista molto apprezzato dalla borghesia triestina del tempo, ricevette l'importante commissione da Pasquale Revoltella, che si fece fare un ritratto ufficiale da esibire nel suo elegante palazzo. Il 1862, data dell'esecuzione del dipinto, fu un anno cruciale per la posizione di Revoltella nell'impresa del taglio dell'Istmo di Suez, tanto che egli volle farsi ritrarre con in mano proprio la pianta del canale. In questo periodo, inoltre, il finanziare, da poco uscito dalla disavventura giudiziaria che l'aveva portato in carcere con l'accusa di avere commesso illeciti, era anche reduce da un viaggio in Egitto nella veste di vicepresidente della Compagnia Universale del Canale di Suez. Consapevole della necessità di rivalutare la sua immagine e sicuro, contemporaneamente, del suo potere, Revoltella scelse una posa solenne, quasi "regale", destinata a dominare la scena di quel grande "salotto verde" del primo piano del suo palazzo, tutto marmi, alabastri e dorature. Seduto in posa un pò rigida su una delle poltrone del "salotto giallo", egli indossa un abito nero con cui contrasta fortemente il bianco della camicia ornata dal grosso brillante, che nel testamento sarà destinato a Giovanni Battista Scrinzi. Le decorazioni appuntate sulla giacca si riferiscono invece al titolo di cavaliere, conferitogli nel 1850 (diventerà barone solo nel 1867) e alla commenda di San Gregorio Magno, che gli era stata concessa nel 1853. Lo sfondo allude all'interno del suo palazzo, con il pesante tendaggio che scopre un angolo dell'atrio, come si vede dalla presenza del grande vaso di bronzo, simile, tra l'altro, ad alcuni esemplari presenti nel giardino del parco di Miramare.

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 64-65

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan, Vicenza, Terra ferma, 2004, pp. 64-65
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