Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Presentato alla XIV Biennale veneziana (1924), assieme al ritratto di "Vittorio Pica", la "Fanciulla" fu esposta nella sala 10, accanto alle opere del maestro di Guido Cadorin, Cesare Laurenti e a quelle di Alessandro Milesi, Beppe Ciardi, Leonardo Bazzaro e di altri artisti di provenienza per lo più veneta. Plausibilmente eseguita nei primi anni Venti, visto lo stile dei ritratti coevi, analoghi alla "Fanciulla" per delicatezza di tocco e lirismo cromatico di ascendenza veneta, l'opera fu donata dall'artista al Museo Revoltella nel 1931, probabilmente in previsione dell'apertura autunnale delle nuove sale del Museo Revoltella. Attualmente esposta al V piano della galleria d'arte moderna, la "Fanciulla" si inserisce a pieno titolo tra le opere più importanti e rappresentative della pittura italiana tra le due guerre presenti al Museo Revoltella. L'opera venne creata in un periodo di fervida attività espositiva e artistica del pittore veneziano impegnato, nel corso degli anni Venti, sia nel ruolo di "pittore di costume", sia nella decorazione d'ambiente (tra le altre la "Zambra del misello" e alcune vetrate della residenza di Gabriele D'annunzio a Gardone Riviera). Ritrattista di grandi capacità e molto raffinato, Cadorin alternò una cifra stilistica di minor coinvolgimento personale con un linguaggio più meditativo e intimistico. I caldi toni della capigliatura della "Fanciulla" e un profondo senso lirico del colore, che non compromette la solidità della figura, rivelano la tradizione artistica veneziana. Oltre all'opera esaminata, dell'artista il Museo Revoltella possiede un "Autoritratto, una natura morta intitolata "Fiori secchi" del 1943 e una litografia con dei nudi femminili del 1951.
\"Il Museo Revoltella di Trieste\", a cura di Maria Masau Dan, 2004, VIcenza, Terraferma / Trieste, Muyseo Revoltella, 2004, pp. 120-121