Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
«Mirabilmente riescita, [...] pari all’importanza del soggetto, sia pel movimento delle figure quanto per l’espressione e la vita. [...] La Giovinezza è rappresentata nell’età più saliente del vigore ed anzi nel momento in cui incomincia a declinare ed a risentire gli effetti del tempo che fugge. Essa con le mani tenta di fermarlo, mentre collo sguardo fra il lacrimevole ed il seducente cerca indurlo alle sue preghiere. Il Tempo invece colla mano in cui tiene la falce si sbarazza delle strette della donna e coll’altra in cui ha la clessitra [sic] accenna la via che deve percorrere senza nessuna tregua e con ironico sorriso le fa comprendere che ogni tentativo è inutile» Con queste parole veniva presentato l’imponente marmo con il titolo La Giovinezza che tenta di arrestare il Tempo sulle pagine di «L’Italia Artistica» di Firenze nello stesso anno in cui era stato realizzato. L’anno successivo, invece, veniva premiato alla Mostra di Filadelfia (1876), avvenimento particolarmente importante per la carriera dello scultore, che arrivava tre anni dopo i successi dell’esposizione internazionale di Vienna (1873). A Trieste il marmo venne presentato all’Esposizione di Belle Arti del 1877, un’edizione particolarmente ricca di opere. Molte le sorprese anche tra le sculture, tra cui anche l’opera di Barcaglia. E proprio dalle pagine della stampa locale partì un appello affinché l’interessante gruppo marmoreo non lasciasse Trieste, ma trovasse degna collocazione nelle sedi museali locali. Il marmo, che appartiene alla stagione più classica dello scultore, fu acquistato tramite la Società di Belle Arti, attraverso una trattativa che portò il prezzo prima a 6000 e quindi a 5000 Lire; si pattuì che fosse pagato subito un terzo della somma e il saldo in due rate annuali.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, pp.58-59