Due velieri

Corpora, Antonio

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV003315
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
donazione; Società Finmare, Francavilla al Mare; 1954
Cronologia
1953
Dimensioni
cm; altezza 161; larghezza 130
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Nota anche con il titolo di "Composizione", l'opera viene esposta per la prima volta nella primavera del 1953 alla mostra "Arte astratta italiana e francese", organizzata dall'Art Club alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e presentata da Prampolini e Degand. Nell'autunno dello stesso anno compare alla nona edizione del “Premio Lissone” per la pittura, al Palazzo dell'Esposizione di Lissone (comune nei pressi di Monza), mentre tra agosto e settembre del 1954 viene presentata all'VIII Premio Nazionale di pittura “F.P. Michetti” a Francavilla al Mare, dove viene acquistata dalla Società Finmare (azionaria del Loyd Triestino) e donata alla città di Trieste, che, a sua volta, la destinerà al Civico Museo Revoltella in data 1 dicembre '54. Realizzata dopo l'adesione del pittore al sodalizio degli Otto pittori “astratto-concreti”, sostenuti da Lionello Venturi, rappresenta emblematicamente l'estetica del gruppo, sospesa tra il riconoscimento realista della funzione sociale dell'arte e la salvaguardia della spontaneità creativa dell'artista. Tra il 1952 e il 1953 Corpora raggiunge la piena maturità dei propri mezzi espressivi. Dopo aver sperimentato il fauvismo ed il cubismo durante un lungo soggiorno parigino ed essersi avvicinato, negli anni trenta, agli astratti italiani della Galleria del Milione, nel 1947 aderisce alla battaglia neorealista del Fronte Nuovo delle Arti, ma le implicazioni politiche del movimento lo inducono a cercare una maggior autonomia dell'espressione artistica, approdando, nei primi anni '50, ad una personale conciliazione tra linguaggio figurativo e astratto. L'impianto compositivo di "Due velieri", analogamente a quello di molti lavori dello stesso periodo, rimanda alle intersezioni di linee e di piani spaziali dell'estetica neo-cubista, a cui si era interessato sin dal 1946, quando aveva esposto alla Galleria del Secolo di Roma con Turcato, Monachesi, Fazzini e Guttuso. La raffigurazione del soggetto, due grandi imbarcazioni a vela, sembra non essere il principale obiettivo del pittore, che mira piuttosto a restituire sulla tela le emozioni provate di fronte al dato reale attraverso la forza evocativa del colore. Quest'ultimo affiora imbevuto di luce tra le maglie scure della griglia di segni in primo piano, come nei tasselli di vetro tra il piombo delle vetrate gotiche, restituendo la vitalità e la freschezza della sensazione visiva. Al pari di opere come "Composizione" (1952, Museo di San Paolo del Brasile) e "Mediterraneo" (1953, coll. Privata, Brescia), anche in questo dipinto l'autore suggerisce, attraverso le molteplici tonalità di blu, verde, giallo e bianco, la freddezza e la profondità delle acque marine, il movimento delle vele e i riverberi della luce solare, ottenendo il difficile equilibrio tra rigore formale e evocazione lirica, valore cardine della poetica “astratto-concreta”. Tra la fine del '53 e l'inizio del '54 la pittura di Corpora si fa più istintiva e “si costruisce per libera, balenante, eccitata foga d'incontri e scontri di luce e materia, solcati da un segnare che non più spartisce e ordina, ma solca all'interno, trepido, il corpo del colore” (F. D'Amico, Il rinnovamento della pittura in Italia.., 1996). Rappresentativa di questa nuova tendenza stilistica è l'altra opera di Corpora posseduta dal Revoltella: l'olio "Pescherecci", datato 1954 e acquistato dal museo in occasione della Biennale di Venezia dello stesso anno.

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 190-191

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan, Vicenza, Terra ferma, 2004, pp. 190-191
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