Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Presentato per la prima volta all’Esposizione di Belle Arti di Roma nel 1883 probabilmente con il titolo "Dopo una scappata", e l’anno successivo a Roma a una mostra omonima, il soggetto ebbe una grande fortuna come documentano le diverse repliche conservate in collezioni pubbliche e private. Realizzato poco prima del soggiorno parigino di Rosso, il bronzo è ridotto solo alla testa, di tre quarti, con lo sguardo rivolto di lato, e rivolta verso la spalla sospesa su una base di marmo. Come una sorta di ritratto psicologico, l’artista sembra voler far risaltare l’intelligenza e la furbizia del ragazzino. Inoltre la scelta del soggetto conferma l’interesse dell’artista per gli individui più semplici e umili. Se il titolo "Birichino" è quello proposto da Rosso nella lettera a Camerini del 1889-90, sicuramente "Gavroche" è quello più usato. Si tratta di una delle opere più note, che maggiormente l’artista ha esposto e che è stata replicata più di ogni altra. Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna è conservato un gesso, mentre due bronzi catalogati come "Gavroche" e "Lo scugnizzo" si trovano presso la Galleria d’Arte Moderna di Milano; un altro "Birichino" è invece presente nella Galleria d’Arte Moderna di Torino, e un bronzo certamente tratto dall’originale è conservato nel Museo Medardo Rosso di Barzio, presso Como. L’opera del Revoltella è entrata nelle collezioni museali con una permuta nel 1936 di sei opere: "In miseria" di G. Viani, "Idillio" di Giulio Adam, "Nevicata", "Figura in fuoco", "Spazzacamino" di Angelo Inganni e "Pulcini" di Amanzia Inganni.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.227