Ritratto del pittore Funi

Messina, Francesco

STAMPA pdf
Oggetto
scultura
Inventario
REV002317
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna
Acquisizione
acquisto; 1936
Cronologia
1924 - 1928
Dimensioni
cm; altezza 35; larghezza 24; profondità 28
Materia e tecnica
bronzo

L’opera entrò a far parte delle collezioni del Museo Revoltella in occasione di una fruttuosa permuta effettuata dal Museo Revoltella in collaborazione con la Galleria Trieste nel 1936 quando, assieme al ritratto in bronzo di Messina, veniva poco dopo acquisito anche un importante nucleo di opere di scultura di Arturo Martini, il bozzetto per il monumento al Duca Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta, complessivamente articolato in cinque pezzi. Esposto a Milano nel 1929, il "Ritratto del pittore Funi" partecipò, evidentemente in diversa fusione, tanto alla Seconda Mostra del Novecento Italiano al palazzo della Permanente, quanto alla prima mostra personale dello scultore siciliano, presso la Galleria Milano, entrambe inaugurate nei primi giorni di marzo. «Nella personale alla Galleria Milano – rileva Ragazzi – c’è anche un Messina nuovo e autonomo, completamente svincolato dalla personalità del maestro trevigiano. E questa novità è espressa proprio con le stesse sculture presenti, in altre fusioni, alla Permanente in quei medesimi giorni». Il "Ritratto del pittore Funi" venne realizzato in creta nel 1924, in Versilia, come documentato da una fotografia in cui si vede il pittore Funi in posa, dinnanzi all’opera in lavorazione. Legato al pittore da un’amicizia stretta durante i soggiorni estivi di Funi in Liguria, lo scultore siciliano fuse in bronzo il ritratto dell’amico quattro anni più tardi, nel 1928. Ricollegabile alla ritrattistica greco-romana e, più in generale alla tradizione classica, «la scultura – commenta ancora Ragazzi – si colloca in una fase di intensa ricerca espressiva e linguistica che oscilla fra il classicismo quattrocentesco dell’"Autoritratto" del 1924, l’interesse per Picasso neoclassico, la seduzione dello stile di Martini, il recupero di un lessico naturalista». L’inclinazione classiconaturalistica, oltre che da una predilezione personale, derivava a Messina anche dalla conoscenza approfondita dell’opera di Auguste Rodin, consolidatasi in occasione della sua recente permanenza a Parigi nel 1923. Sarà tale predisposizione ad allontanarlo dagli iniziali esiti primitivisti, di ascendenza martiniana, per avvicinarlo, verso la seconda metà degli anni Venti, al movimento del Novecento Italiano. «Messina raffigura l’amico Funi – conclude Ragazzi – serenamente austero e classicamente solenne, “alla romana”».

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.195

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.195
Consulta OPAC BiblioEst SBN

stampa