Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
«Il busto di marmo di Carrara, esposto nella Galleria A al n. 17, è dei più finiti, dei più diligentemente lavorati dell’Esposizione di Belle Arti; qui non è caduto sul marmo un solo colpo ruvido, e trascurato; l’acciaio temperato dello scalpello sotto la mano dello scultore è diventato uno strumento di delicato lavoro, un pennello che ammorbidisce, una mano fina che accarezza, un crochet che ricama assai più che non le richiedesse la fierezza del soggetto preso a trattare dal Benvenuti. L’arte non s’è abbandonata ad un basso tema, né ha cercato suscitare passioni volgari, né ha chiesto alla bizzarria le lusinghe della novità. L’opera del Benvenuti è una scultura saggia, studiata, condotta con amore e diligenza, e ci ricorda uno dei momenti più interessanti dei Promessi Sposi; quel busto è nuovo, ma pel tema è anche una vecchia conoscenza davanti alla quale si fermano volentieri i visitatori dell’Esposizione di Belle Arti» («L’Illustrazione Italiana», 1881). Con questa lunga presentazione veniva descritta la versione in marmo di Benvenuti, presentata a Milano nel 1881. Il busto in questione invece fu donato dallo stesso artista nel 1894 a conclusione dei lavori per il monumento Rossetti per la città di Trieste quale «ricompensa delle gentilezze usate[gli]». Dedito inizialmente alla scultura monumentale, Benvenuti aumentò notevolmente la sua fama a seguito della realizzazione dell’Innominato, primo di una serie di busti e bozzetti di genere. Il busto si inserisce nel filone delle opere dedicate alla produzione letteraria, genere particolarmente in voga nel corso dell’ottocento e che vide lo stesso Benvenuti impegnato anche nella realizzazione dell’Azzeccagarbugli, conservato nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna di Venezia.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.67