Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
«Una figura slanciata di giovine donna, che tiene con ambedue le mani accostata alla bocca una conchiglia, dalla quale beve avidamente, però con una grazia ideale, che colpisce vivamente tanto per l’atteggiamento delicatissimo delle mani, quanto per la posa del busto leggermente inclinato innanzi. Non si sa che cosa ammirare di più: se le forme armoniose eppur vere di quel corpo stupendo ricavate dal duro marmo col tacco si meravigliosamente delicato; o la posa piena di vita; o le singole parti di quella bellissima tra le belle creature dell’illustre scultore; o finalmente l’originalità che ne spira e s’impone al giudizio dell’osservatore con la potenza irresistibile del genio» («Il Mattino», 13 ottobre 1890). Con queste parole veniva presentata nel 1890 alla I Esposizione del Circolo Artistico di Trieste L’egizia, marmo di raffinata eleganza. L’opera che raffigura una giovinetta abbigliata all’egizia nell’atto di bere da una conchiglia, è uno dei lavori più riusciti della produzione di genere dell’artista, ed è tipico esempio di quel gusto per un esotico “ingentilito” cui è sotteso un certo malcelato e sottile erotismo, che in qualche modo veniva incontro alle pruderie dell’Ottocento e agli scrupoli dei suoi tanti moralismi. L’opera venne acquistata dal Barone Rosario Currò nel 1890 e donata al Museo Revoltella nel 1929 assieme a un nucleo importante di opere.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, pp.162-163