Belisario

Nono, Urbano

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Oggetto
gruppo scultoreo
Inventario
REV000795
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
acquisto; 1889
Cronologia
1887
Dimensioni
cm; altezza 132; larghezza 172; profondità 145
Materia e tecnica
gesso e legno dipinto

La complessa trattativa per l’acquisto del grande gruppo scultoreo in gesso dipinto è documentata nei verbali del Curatorio dell’epoca e negli scambi epistolari conservati in archivio ed attesta il valore dell’acquisizione di un’opera di elevata qualità e significato. Realizzata dallo scultore veneziano per una versione finale in bronzo, mai eseguita, la scultura fu molto apprezzata e premiata con medaglia d’oro all’Esposizione Nazionale di Venezia del 1887 e all’Esposizione Internazionale di Monaco di Baviera del 1888. "Belisario", trasposizione in età moderna di un personaggio realmente esistito e identificato nel noto generale Flavio Belisario, che nel VI d.C. operò al fianco dell’imperatore Giustiniano affrontando con successo diverse orde barbariche, veste perciò i panni di un combattente d’epoca risorgimentale, ridotto in povertà a causa dei gravi dissesti economici dell’Italia postunitaria, incapace di offrire un sostentamento ai reduci di guerra. L’attenzione estrema posta dallo scultore nel definire realisticamente i dettagli, dalle medaglie appuntate sulla giacca alle rughe del volto, alla naturalezza estrema del panneggio della giovane donna ai suoi piedi, denota una eccezionale maturità artistica del suo autore, ugualmente teso a conferire all’insieme una compostezza equilibrata e suggestiva. Fu Giuseppe Caprin, tra i componenti illustri del Curatorio di quei decenni, a convincere infine la maggioranza ad acquistare l’imponente scultura per il prezzo di 2.000 Lire, evidentemente consapevole dell’importanza dell’opera e del suo artefice. Altrettanto orgoglioso di vedere rappresentata la propria opera al Museo Revoltella fu Urbano Nono, come confermato nella lettera autografa indirizzata al mediatore dell’affare, Guglielmo Guggenheim, nel marzo 1889, in cui lui stesso dichiara: «Mi sorriderebbe l’idea di vedere un mio lavoro ornamento del benemerito Istituto, decoro e vanto della colta e gentile Trieste» (CMR, Arch. Amm., 2.1889.849).

Bibliografia

Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.209

La scultura: Museo Revoltella, Galleria d'arte moderna, a cura di Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, Trieste, Civico Museo Revoltella, 2022, p.209
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