Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
In occasione dell'Esposizione Nazionale d'Arte di Venezia del 1887 il presidente del Curatorio del Museo Revoltella suggerì l'acquisto di tre dipinti: "Rialto" di Giacomo Favretto, "Forzati" di Silvio Rotta e "Torna il sereno" di Belloni. Sebbene in questo momento la galleria sembrava più interessata ad acquisire lavori ove il tema rimandasse chiaramente al verismo sociale o al genere, si decise ugualmente di comperare il paesaggio del giovane Belloni, definito da Benco "un bel fiammare di crepuscolo giallo in fondo ad una campagna zuppa di pioggia" (1910, p.169), a condizione che l'artista acconsentisse ad abbassare il prezzo di vendita dalle 3000 alle 1500 lire: al termine di una non lunga trattativa il giovane pittore s'accordò per un compenso di 1750 lire. Dinanzi alle grandi tele di Rotta e Favretto, movimentate da un'articolata massa di personaggi attentamente descritti, il tocco veloce di Belloni dovette sembrare di certo innovativo. Il giornale triestino "L'Indipendente" colse nella scelta di quest'opera riflesso quel desiderio costante del Curatorio di vedere rappresentate nelle collezioni varie correnti: "A Venezia la tela del Belloni […] piaceva moltissimo e il Curatorio l'acquistò, anche per amore alle varie scuole, questa maniera spigliata, franca che accenna di appartenere all'impressionismo moderno" (1887). Più volte ricordato erroneamente come "Tramonto sereno" - confondendo il titolo con quello del dipinto presentato dal pittore alla I Biennale di Venezia, nel 1895 -"Torna il sereno" è un olio caratterizzato da una pennellata veloce e larga, in alcuni punti sommaria, vicina alla pittura di Carcano. Superato nel campo della pittura di paesaggio l'interesse per la puntuale descrizione topografica, travalicata ogni tensione verso il sublime che poteva giungere soprattutto dalle scuole nordiche, rimane ancora sensibile l'influenza del concetto di raffigurazione della natura non solo come emozione visiva ma come proiezione psicologica. La scelta del momento di calma dopo un violento acquazzone riconduce la tela ad una dimensione lirica, sentimentale, che, anche nella maturità, sarà sempre coltivata da Belloni. L'eccitazione dello spirito, alimentata dalla scelta di particolari momenti della giornata come l'alba o il tramonto, ma anche, come in questo caso, della calma che segue il temporale, non tradisce il vero ma lo interpreta. Belloni, operando ormai negli anni Ottanta, compie un passo ulteriore rispetto alla sensibilità di un artista come ad esempio Fontanesi, e introduce nella scena figure umane, macchine, vecchi calessi che, quasi in silenzio, allargano a tematiche sociali questo quadro di paesaggio. Contro lo studiato e sapiente effetto di iridescenza dello sfondo si può osservare infatti, suggerita da una lieve scia di fumo, la presenza di un treno, mentre in primo piano alcune persone procedono trasportate dal lento tiro ad un solo cavallo o s'apprestano ad uscire dai fortunosi ricoveri costruiti con povere tende.
Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 68-69