Scherzo

Stuck, Franz : von

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV000282
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
acquisto; VIII Biennale di Venezia; 1909
Cronologia
1909
Dimensioni
cm; altezza 78; larghezza 84
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

“Scherzo” è stato acquistato dal Museo Revoltella alla Biennale del 1909 per 10.000 lire come si evince dal registro delle vendite di quell'anno conservato presso l'Archivio storico documentario dell'Archivio storico delle arti contemporanee di Venezia e come conferma l'elenco generale degli acquisti del Museo Revoltella. Nella stessa occasione altri enti pubblici acquistarono opere di Stuck: la Galleria internazionale d'arte Restivo di Palermo acquista il dipinto “Il Peccato”, una delle tante versioni che avevano reso celeberrimo il pittore tedesco; il Municipio di Venezia, il dipinto “Medusa” (1908), destinato alla Galleria d'Arte moderna di Ca'Pesaro. Nel 1909 la Biennale aveva dedicato un'intera sala al pittore bavarese, che del resto era stato presente alle esposizioni veneziane fin dalle prime edizioni. Battelli nella prefazione alla sala a lui dedicata nell'edizione del 1909, rileva la posizione intermedia dell'arte di Stuck fra "l'idealismo di Bocklin e di Klinger e il verismo di Liebermann: idealista, ma anche studioso del vero. Nelle sue figure mitologiche non si sa dove inizi l'invenzione e dove finisca la realtà. I centauri, le sirene sembrano vivere la nostra vita, palpitante dei nostri odi e dei nostri amori. Il suo essere pittore simbolista non gli fa dimenticare la precisione delle linee, l'esatezza impeccabile del disegno, il rilievo scultoreo" (Battelli, 1909, pp.55-57). Per il pubblico italiano Stuck incarnava quindi la naturale continuazione della tradizione pittorica simbolista tedesca, che aveva avuto in Bocklin il suo illustre predecessore e attinge a un repertorio iconografico popolato da figure mitologiche come centauri, fauni e ninfe, tradizionalmente utilizzato dagli autori che si riconoscevano nel simbolismo. Stuck, in questa come in altre opere, è diviso fra un sentimento panico, nostalgico che rimanda a un paradiso terrestre perduto per sempre, e la rappresentazione del peccato, del vizio, della lussuria che hanno sostituito quell'innocenza irrimediabilmente perduta. Egli è attratto nelle sue raffigurazioni dalla rappresentazione dei rapporti di forza, esemplificati dalle lotte fra centauri e uomini, fra uomo e donna, da cui discende l'idea di una femminilità primitiva, permeata da un vitalismo e da una pienezza di forze, da una sensualità che includono però anche la lussuria, il vizio, la perfidia, (cfr. le varie versioni del Peccato). Il tema del fauno è stato utilizzato da Stuck in molteplici varianti. Esso sta a significare la relazione fra natura e cultura, l'idea di un mondo ancora inviolato, prima della civilizzazione, libero da costrizioni e condizionamenti culturali. Simboleggia il desiderio di uno stato di inconsapevolezza, di irresponsabilità e di un conseguente comportamento sessuale, basato sull'istinto, privo di leggi morali. Nel dipinto del Revoltella Pan avvicina prepotentemente una ninfa, mentre un'altra lo trattiene per la coda e per le spalle. La ninfa che mostra interesse per Pan è nuda. Il vestito è già caduto ai suoi piedi, accanto al giaciglio sul quale lei si appoggia con una gamba e che servirà nel prossimo istante come alcova. La ninfa vestita, che però ostenta un seno scoperto, cerca di trattenere il fauno, invano perché ormai non può più influenzare il corso dello scherzo. La sua presenza anzi acuisce per contrasto il gusto piccante della scena così come il sorriso ammiccante delle due figure, che guardano verso l'osservatore, coinvolto emotivamente, suo malgrado, nel loro scherzo. L'interpretazione del dipinto va letta nel senso di una rivisitazione di una primigenia gioia di vivere. Il tema si rifà a modelli desunti dell'antichità. Ma se si limitasse alla riproduzione filologica di una scena mitologica antica, l'episodio rimarrebbe completamente estraneo all'occhio dell'osservatore contemporaneo, privo di significato, vuota replica di un tempo ormai irrimediabilmente scomparso, che si può solo sognare. Al contrario una rappresentazione troppo realistica del soggetto, moderna, contemporanea, avrebbe richiesto un'ambientazione in un boudoire, ad esempio, con il pericolo di sconfinare nella pornografia e la certezza di non essere accettata come opera d'arte nei Salons. Stuck cerca di conciliare due posizioni estreme, il passato mitologico, lontano nel tempo e nello spazio e il troppo vicino, il troppo realistico.

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria MAsau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 172-173

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan, Vicenza, Terra ferma, 2004, pp.172-173
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