San Marco - Venezia

Inganni, Angelo

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV000626
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
legato; Antonio Caccia; 1927
Cronologia
1839
Dimensioni
cm; altezza 139; larghezza 78,5
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Nel Catalogo della IV Esposizione della Società Triestina di Belle Arti del 1843 è inserito un dipinto di Angelo Inganni intitolato "Veduta dell'interno del Duomo di Milano", mentre alla V Esposizione (1845) viene presentata una "Veduta di parte della piazza del Duomo". L'opera conservata nel Civico Museo Revoltella appare sostanzialmente in continuità con questi notissimi modelli di vedute del pittore. Appartiene infatti alla prima produzione dell'artista nella quale predomina la veduta prospettica degli edifici a cui sono associate le figure popolari, vere e proprie "macchiette", che arricchiscono le strade e le piazze. Tutti i dipinti ricordati possono riferirsi ad una prima opera di successo: la "Chiesa di san Marco a Milano" (Brescia, Galleria d'arte Moderna,1835). L'autore, stabilitosi a Milano nel 1832, divenne diretto concorrente, nell'ambito delle vedute, degli affermati Luigi Bisi e Carlo Canella ("Duomo di Milano", "Interno del Duomo di Milano", Museo Revoltella); per quanto riguarda la sua presenza sul mercato triestino, questa potrebbe essere motivata dall'apprezzamento riservato all'artista dalla committenza austroungarica. A solo titolo di esempio ricordiamo che dipinse per Radetzky - suo autentico scopritore - la "Veduta del Palazzo del Regio Comando Militare" poi replicata, su commissione di Ferdinando I, per la Galleria di Vienna. Nel 1837 moriva Giovanni Migliara, suo maestro all'Accademia di Brera, noto proprio a Milano per le sue vedute e di lui, l'Inganni volle sicuramente essere il continuatore come attestano le sue riprese nelle quali si dimostra autentico debitore per l'inquadramento prospettico dell'architettura. Ma anche quelle macchiette popolari, che tanto distinguevano l'Inganni, dovettero essere assunte dal Migliara che, ne "La piazza dei Santi Giovanni e Paolo a Venezia" del 1828 (Mensi, 1936, tav. XXXVI), indugia sulle anonime figurette popolari. L'Inganni comunque volle sempre sottolineare una sua vocazione "naturalistica" tanto che nella sua "Veduta di Piazza Mercanti", conservata nella Galleria d'Arte Moderna di Milano, firmò apponendo le medesime parole che troviamo sul dipinto triestino: "dal vero, Angelo Inganni 1844".

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 56-57

R. Curci, a cura di, Marcello Dudovich. Oltre il manifesto, Trieste, Civico Museo Revoltella, Milano, 2002,, pp. 56-57

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