Ritratto del pittore U.Veruda

Liebermann, Max

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Oggetto
dipinto
Inventario
REV000180
Collocazione
Museo Revoltella - Galleria d’arte moderna ; REV
Acquisizione
acquisto; 1904
Cronologia
1899
Dimensioni
cm; altezza 78; larghezza 67
Materia e tecnica
tela/ pittura a olio

Il dipinto fu acquistato dal Museo nel 1904. Alla morte di Veruda, avvenuta nel settembre 1904 a Burano, dove il pittore triestino aveva stabilito la sua ultima residenza, il museo acquistò dal padre di Veruda due tele, questo ritratto ed un dipinto di Veruda, "Fondamenta a Burano", per i quali fu pagata la somma di 7.500 Corone. Veruda aveva posato per il pittore tedesco a Berlino, fra il 1898 e il 1899, allorchè si era trasferito nella metropoli artistica tedesca, in seguito ai successi artistici riportati nei due anni di permanenza a Vienna, dove si era potuto qualificare come eccellente e richiesto ritrattista (v. Ritratto dell'attore Sonnenthal), Veruda si era trasferito a Berlino nel 1898 e qui aveva partecipato all'esposizione internazionale d'arte con il dipinto "Epilogo". Berlino aveva acquisito, alla fine degli anni novanta, la fama di "più importante mercato verso Parigi", in quanto molti mercanti e galleristi francesi vi avevano aperto le filiali delle loro gallerie (Durand Ruel, Cassirer). Non a caso dopo il breve soggiorno berlinese anche Veruda si trasferirà a Parigi. Nel 1899, anno in cui Liebermann terminò il ritratto di Veruda, si era aperta la I mostra della Secessione berlinese, di cui Liebermann era il presidente. Il confronto di questo dipinto con altri ritratti di artisti e uomini famosi, eseguiti da Liebermann in quegli anni, come, ad esempio, il "Ritratto del pittore Lovis Corinth", 1899 (Francoforte, Deutsche Bank A.G.) o il "Ritratto del dott Max Linde", 1897 (Lubecca, Museo della città anseatica) lascia emergere delle affinità, rintracciabili nella omogeneità dello sfondo e nella definizione sommaria dei tratti fisionomici, che comunque restituiscono all'osservatore l'intensità dello sguardo del ritrattato. Il ritratto del pittore triestino, in posa con la mano al taschino, è contrapposto ad uno sfondo a toni bruni, scuri, caratterizzato da un colore diluito, steso sommariamente per pennellate ampie e veloci. Al contrario sul volto e sulle mani del ritrattato il colore si rapprende, diventa quasi materico; Liebermann ricompone l'immagine del volto dell'amico pittore. attraverso rapidi, nervosi quanto sapienti tocchi di colore.

Bibliografia

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan. Vicenza : Terraferma ; Trieste : Museo Revoltella, 2004, pp. 92-93

Il Museo Revoltella di Trieste, a cura di Maria Masau Dan, Vicenza, Terra ferma, 2004, pp.92-93
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