Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Figura femminile che tiene al guinzaglio una capra; alle spalle una fontana.
Dando credito alle informazioni inventariali, la miniatura dovrebbe raffigurare la moglie dell'imprenditore britannico Iver Borland nel giardino della loro villa triestina, che si estendeva dai pendii di Chiarbola Inferiore fino alla riva del mare in Campo Marzio. Borland, giunto a Trieste attorno al 1815 attratto dalle franchigie vantaggiose del porto franco, investì ingenti capitali tra il 1835 e il 1838 per acquistare terreni siti nella zona di Chiarbola inferiore, spingendosi poi in una serie di speculazioni edilizie che lo portarono al dissesto finanziario. Egli sposò Maria Marsch originaria di Semlino, da cui ebbe tre figli: Edoardo, Eleonora e Alberto; famiglia, che non trasferì mai a Trieste e che, alla sua morte, lasciò nella profonda indigenza (Seri, Degli Ivanissevich 2009, p. 171). Della villa triestina inoltre è nota una stampa, datata 1848, che ne riproduce soltanto l’ingresso (Trieste, Biblioteca Civica). Nelle note inventariali è stata trascritta parzialmente l’iscrizione “Stimat.ma Sig.ra […] Volta Bory”, che, essendo sul retro, non è stata direttamente esaminabile. Nell’impossibilità di individuare precisamente l’iconografia, una datazione agli anni trenta-quaranta del secolo sembra plausibile per la piccola opera di autore non identificato dal tratto veloce e compendiario.
Alfieri Seri, Sergio degli Ivanissevich, San Vito: già Chiarbola inferiore, 2. ed., Trieste, Italo Svevo, 2009, p. 171.
Alfieri Seri, Sergio degli Ivanissevich, San Vito: già Chiarbola inferiore, 2. ed., Trieste, Italo Svevo, 2009., p. 171
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