Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Il gruppo scultoreo intitolato "Fedeltà", che oggi possiamo ammirare al III piano del Museo Revoltella, proprio nell’ultima saletta, cosiddetta “a cupola”, dove si conclude la visita al palazzo baronale, è una delle prime opere, se non la prima in assoluto, entrate a far parte della collezione di Pasquale Revoltella. L’opera, che porta la firma di Giovanni Simkovits, potrebbe essere stata commissionata dal Revoltella all’artista ungherese nell’unica occasione in cui quest’ultimo partecipò all’Esposizione della Società Triestina di Belle Arti (1846), presentando un gesso intitolato "Il Salvatore". Revoltella, che nell’arco di un decennio circa riuscì a collezionare una ventina di marmi, non risulta tra i promotori della Società Triestina di Belle Arti, comparendo solamente nelle lunghe liste degli azionisti; ma doveva pur frequentare le mostre d’arte, che erano tra gli appuntamenti mondani più prestigiosi per chi come lui ricopriva ruoli strategici nell’economia e nella politica della Trieste ottocentesca. La delicata opera, che rappresenta una fanciulla che accarezza il suo cagnolino, si inserisce in quel filone di carattere sentimentale, che, assieme alla pittura di genere, riscuoteva un largo successo negli anni Quaranta del XIX secolo. Si sa ben poco dell’artista, ma possiamo far risalire la sua formazione all’Accademia di Venezia, dato che ritroviamo il nome di Giovanni Simkovits di Martonvásár nell’elenco dei premiati dall’Imp. Reg. Accademia di Belle Arti della città lagunare nell’anno 1843.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p. 247