Catalogo dei beni culturali
Musei civici del comune di trieste
Citata negli inventari museali come Figura allegorica, la giovane donna che si svela, librandosi in aggraziato equilibrio sulla sfera celeste percorsa dalle costellazioni e con il capo ornato dalla stella mattutina, va identificata con Il Mattino. Costituisce una delle invenzioni più fortunate di Dankberg, presentata anche all’Esposizione Universale di Parigi del 1855 e conservata in diversi esemplari, tra cui quello della Nationalgalerie di Berlino (inv. B I 619) e del castello di Sanssouci a Potsdam (Skulpt.slg. 2459), dove è accompagnata anche dal pendant della Notte. La slanciata figura, finemente drappeggiata, è affiancata da due genietti alati, uno recante una cornucopia ricolma di rose, attributo dell’aurora, e l’altro in atto di accendere due fiaccole, simboleggianti il giorno nascente. Dankberg fu il fondatore nel 1843 a Berlino di un atelier di decorazione architettonica, che collaborò con i principali architetti berlinesi, tra cui Friedrich Hitizg, per il quale realizzò, tra l’altro, l’ornamentazione per la Nuova Borsa di Berlino. Come già ipotizzato (Crusvar), l’ingresso del Mattino nella collezione Revoltella va messo in relazione con l’ambiente di Hitzig. In occasione di questa ricerca è stato possibile attribuire a Dankberg la paternità degli stucchi decorativi di Palazzo Revoltella, cui lavorò con tutta probabilità a partire dall’aprile del 1856, quando arrivò a Trieste al seguito di Hitzig («Il Diavoletto» 1856). A Dankberg vanno altresì ascritte le «quattro statue di terra cotta di Berlino rappresentanti l’Agricoltura, l’Orticoltura, la Pesca e l’Industria » (Boschetti), che ornano il parterre di Villa Revoltella ai piedi della grande serra, sinora prive di paternità. Si tratta in realtà delle allegorie di Raccolto, Concordia, Pesca e Operosità (Industria), ricordate tra le più fortunate realizzazioni di Dankberg e replicate più di 2.000 volte. Per analogia con gli oggetti in fusione di zinco prodotti dal suo Istituto di Berlino, potrebbero essere ascritti a Dankberg anche i «Due grandi vasi bronzo di Berlino figurati» dell’atrio di Palazzo Revoltella, nonché i «Quattro vasi bronzo di Berlino con giochi d’acqua» della Sala neopompeiana del secondo piano, come vengono citati negli inventari, e la fontana con la ninfa (forse la sua celebre Eco) nella serra di Villa Revoltella.
Gregorat Susanna, Coslovich Barbara, La scultura. Museo Revoltella Galleria d'arte moderna, Trieste, 2022, p.114